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In carcere con la droga per il figlio detenuto, arrestato

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SANTA MARIA CAPUA VETERE – I figli, si sa, “so’ pezzi ‘e core” e, quindi, il cuore di un papà è infinito, forse anche troppo… Proprio il padre di un detenuto è stato arrestato, nella giornata di ieri, dalla Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa circondariale di S. Maria Capua Vetere per avere tentato di introdurre droga durante il colloquio.

A dare la notizia è Vicenzo Berrini, segretario provinciale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Sono sempre più continui e costanti i controlli all’interno del carcere di S. Maria Capua Vetere. E l’incessante attività operativa ed info-investigativa dei Baschi Azzurri nell’ambito dei servizi di prevenzione di introduzione di sostanze stupefacenti in carcere, ottimamente coordinati dal dirigente di Polizia Penitenziaria comandante il Reparto, ha portato all’arresto dell’uomo, padre di un giovane detenuto, che si era presentato al colloquio in carcere con il figlio con circa 3 etti di droga nascosta. Gli scrupolosi ed attenti controlli a cui la Polizia Penitenziaria riserva alle persone che accedono in carcere hanno permesso di trovare lo stupefacente e gli Agenti hanno provveduto all’arresto dell’uomo”.

Il sindacalista informa anche che “a seguito di una perquisizione interna, ben otto telefoni cellulari completi di cavi di ricarica sono stati trovati in uno degli spazi detentivi comuni del Reparto Tevere. Ottimo lavoro per i colleghi di S. Maria Capua Vetere: bravi ragazzi da tutto il SAPPE!”.

“E’ purtroppo un fenomeno sempre più in crescita di quello dei tentativi di introduzione di sostanze stupefacenti a livello nazionale negli Istituti di pena che di materiale atto alle comunicazioni. L’operazione è la testimonianza della professionalità della Polizia Penitenziaria, che oltre a partecipare attivamente all’opera di rieducazione e trattamento, svolge con abnegazione e competenza l’attività di Polizia”, evidenzia il segretario regionale campano del primo Sindacato del Corpo, Tiziana Guacci: “Il SAPPE esprime piena soddisfazione per tutta l’operazione svoltasi, nonostante il personale in servizio presso il penitenziario di S. Maria Capua Vetere è sotto organico, ha intensificato la propria attività di intelligence; quindi, è doveroso un ringraziamento a tutte le unità in servizio presso le varie Unità operative per il sacrificio quotidiano al servizio della Nazione”.

“Ennesima operazione condotta con zelo e professionalità dal personale di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di S. Maria Capua Vetere. Questa operazione di servizio evidenzia l’eccellenza del lavoro di sinergia e di squadra del Corpo di Polizia Penitenziaria, coordinato al meglio da Comandante e vice Comandante di Reparto, che come sempre si concretizza con ottimi risultati”, commenta Donato Capece, segretario generale del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria. “Al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria rinnovo la richiesta di interventi concreti come, ad esempio, la dotazione ai Reparti di Polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica di ultima generazione per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o ogni altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani”, rimarca il leader del SAPPE, che ai vertici regionali e ministeriali dell’Amministrazione Penitenziaria chiede un netto “cambio di passo” nelle attività di contrasto all’indebito possesso ed uso di telefoni cellulari e droga in carcere “a tutela di coloro che in prima linea delle sezioni detentive del carcere di S. Maria Capua Vetere rappresentano lo Stato, ossia gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria”.

Il leader nazionale del SAPPE evidenzia, infine, che “il primo e più rappresentativo Sindacato della Categoria, il Sappe, torna a richiamare l’attenzione dei vertici regionali e nazionali dell’amministrazione penitenziaria affinché vengano date risposte concrete, alla risoluzione delle problematiche in atto nel penitenziario di S. Maria Capua Vetere, anche dotando le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, da sempre in prima linea sul fronte dell’ingresso e possesso di droga in carcere, di adeguati strumenti tecnologici di controllo”.

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