Un messaggio forte, deciso, che smuove le coscienze quello di Papa Francesco oggi nel consueto Angelus della domenica da Regina Coeli, che ritorna sulla bruttissima vicenda dei 130 migranti morti, i cuoi cadaveri sono stati ritrovati galleggianti in mare.
“Vi confesso che sono molto addolorato per la tragedia che ancora una volta si è consumata nei giorni scorsi nel Mediterraneo: 130 migranti sono morti in mare. Sono persone, sono vite umane che per due giorni interi hanno implorato invano aiuto: un aiuto che non è arrivato. Interroghiamoci tutti su questa ennesima tragedia. E’ il momento della vergogna. Preghiamo per questi fratelli e sorelle e per tanti che continuano a morire in questi drammatici viaggi. Anche preghiamo per coloro che possono aiutare, ma preferiscono guardare da un’altra parte. Preghiamo in silenzio per loro”, dice commosso.
“Allontanatevi dalla vanità, dall’orgoglio dei soldi: il diavolo entra dalle tasche, pensate questo. Siate poveri, come povero è il santo popolo fedele di Dio. Poveri che amano i poveri. Non siate arrampicatori. La carriera ecclesiastica: così diventi funzionario, e quando il sacerdote entra a fare l’imprenditore, della parrocchia, del collegio, perde quella vicinanza al popolo, perde quella povertà che lo assomiglia a Cristo povero e crocifisso, e diventa imprenditore, sacerdote imprenditore, non servitore”, conclude.