L’EDITORIALE di ANTONIO ARRICALE – I retroscenisti di vicende politiche raccontano di un accordo sotterraneo con Roma, intervenuto sul tardi di ieri sera, con riferimento al voto insurrezionale che i consiglieri regionali del Pd hanno avuto in Consiglio, stamane, votando sia la norma che nei fatti dà il via libera al terzo mandato di De Luca, e sia l’approvazione delle modifiche alla legge elettorale regionale.
La ricostruzione, peraltro, sembra avallata anche dall’intervento che il capogruppo Pd, Mario Casillo, tra il detto e non detto, ha fatto comunque trapelare nel suo intervento in Consiglio Regionale, motivando il voto favorevole alla linea dettata dallo Sceriffo di Salerno.
È tutto un gioco di simulazione e dissimulazione – dicono nei corridoi al terzo piano dell’Isola E7, F13 del Centro direzionale a Napoli, rievocando il Machiavelli. Per il quale – come si ricorderà – in politica bisogna “essere gran simulatore e dissimulatore: e sono tanto semplici li uomini, e tanto obediscano alle necessità presenti, che colui che inganna troverà sempre chi si lascerà ingannare”.
Ed è vero, ma fino ad un certo punto. Nel senso che, l’inganno vale soprattutto al Principe che, contestualmente, dispone anche di mezzi persuasivi, come il foraggiamento continuo e costante dei sudditi (della clientela), per esempio. Non anche e non sempre alla clientela, soprattutto quando essa non è più ammessa alle grazie e ai benefici elargiti dal suo Signore.
Ora, su un fatto non vi sono dubbi. Questa battaglia segna un altro punto a favore del presidente De Luca, che ha mostrato di tenere in pugno tutti i suoi uomini, anche quelli che indossano, simulando, i panni (o la tessera) del Pd. Il presidente della Regione ha il potere contrattuale dei progetti e dei soldi del Pnrr per realizzarli, e tutti, per un motivo o un altro, se li stanno giocando. Anche i suoi consiglieri, sia quelli che simulano, sia quelli che dissimulano pensando che le elezioni sono di là da venire, previste fra un anno. Quindi c’è tutto il tempo per cambiare – alla bisogna – le carte in tavola.
Un gioco degli inganni, che però non piace affatto a Elly Schlein, la quale per ora ha da mettere sul tavolo soltanto il peso morale delle sue dichiarazioni. E non ha affatto intenzione di rimangiarsele. Sicché non ha perso tempo. Ha fatto dire, infatti, immediatamente ad Igor Taruffi, responsabile organizzazione nella segreteria nazionale, che “al di là del voto di oggi (del Consiglio regionale, ndr) Vincenzo De Luca non sarà il presidente sostenuto dal Pd alle prossime elezioni regionali”. E, subito dopo, ha anche rincarato la dose, facendo trapelare la notizia che sarà Roberto Fico il prossimo candidato.
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