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Il cinema italiano perde Lina Wertmüller

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La regista si è spenta nella notte a Roma. Nata il 14 agosto 1928, nella stessa città capitolina, all’anagrafe Arcangela Felice Assunta Wertmüller von Elogg Spanol von Braueich. Discendente di una nobile famiglia svizzera, era la figlia di Federico, avvocato antifascista originario di Palazzolo San Gervasio, in provincia di Potenza.


Vive insieme alla famiglia a Roma, dove studia all’Accademia Teatrale diretta da Pietro Sharoff. Ha firmato film indimenticabili, segnando la storia della commedia italiana, con titoli come “Mimì metallurgico ferito nell’onore”, “Film d’amore e d’anarchia”, “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” e “Io speravo che me la cavo”.
Nel 2019 gli era stato assegnato l’Oscar alla carriera e sempre nello stesso anno gli avevano conferito la stella sulla Walk of Fame al 7065 di Hollywood Boulevard.

“Sono onorata, vi ringrazio tutti. Ho una responsabilità grande, rappresentare l’Italia”, aveva detto la regista.
Scompare così all’età di 93 anni, una delle registe più apprezzato dal panorama italiano ed internazionale. 

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