NAPOLI – Pesanti minacce e richieste estorsive partivano anche dalle celle del carcere: “Fagli mandare i soldi a casa mia… prega la Madonna che non esco da qui dentro… ti faccio saltare tutta la casa in aria”. A parlare è il boss Emanuele Marsicano, la telefonata intercettata è stata documentata dalle indagini della Dda che ha chiesto e ottenuto dal gip Maria Aufieri l’arresto di quindici presunti esponenti del clan di Pianura dei Marsicano-Esposito da parte della Squadra Mobile di Napoli.
Emanuele Marsicano è detenuto nel carcere di Tolmezzo e da lì impone una estorsione da 22mila e 500 euro via cellulare minacciando un “capo piazza” del quartiere. Il sei dicembre del 2022 il denaro richiesto sarebbe poi stato effettivamente consegnato dalla vittima alla moglie di Marsicano e alla suocera.
E sempre dal carcere parte anche la minaccia a un indagato poi ucciso in un agguato: “Fai una cosa, fai l’imbasciata a ‘biscotto’, diglielo fujetenne “. Il destinatario delle frasi intimidatorie proferite il 14 ottobre 2022 direttamente dal carcere di Terni è Antonio Gaetano, detto “biscotto”. Qualche mese prima, il 24 agosto 2022, era scampato a un tentato omicidio commesso nel quartiere di Pianura. Ad agire fu, secondo gli investigatori, Patrizio Cuffaro (tra gli arrestati) insieme con un complice non indentificato: i sicari gli esplosero contro cinque colpi di pistola calibro 9 ferendolo gravemente alle gambe.
Gaetano verrà ucciso il 23 marzo 2023 a causa di un successivo agguato scattato mentre la vittima era in auto sul lungomare di Napoli, la notte del 12 marzo 2023. Il decesso sopraggiunse una decina di giorni dopo nell’ospedale San Paolo. Il raid fu eseguito dai killer nei pressi degli chalet di Mergellina del capoluogo partenopeo. L’uso del cellulare per gestire gli affari illeciti del clan viene documentato in più occasioni dagli inquirenti nel corso di questa indagine. Le estorsioni venivano imposte ai negozianti, a chi gestiva le piazze di spaccio e anche a chi vendeva le sigarette di contrabbando. Gli arresti in carcere riguardano Luca Battista, Patrizio Cuffaro, Salvatore D’Anna, Salvatore Di Maria, Rosario Iorio, Vitale Luongo, Rosario Maglione, Angelo Marasco, Francesco Marfella, Emanuele Marsicano, Carlo Pulicati, Emanuele Summa, Christian Titas. Per Brigida Arillo e Giuseppina Pia Esposito il gip ha disposto i domiciliari.