Gratteri ricorda le stragi di mafia: se stiamo zitti siamo complici

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NAPOLI – “Dopo la morte di Falcone e Borsellino è accaduta una cosa straordinaria: i ‘gattopardi’ non si aspettavano che migliaia di ragazzi avrebbero invaso le strade di Palermo”.

Lo ha detto Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica del Tribunale di Napoli dopo la proiezione del docufilm ‘Falcone e Borsellino. Il fuoco della memoria’, regia di Ambrogio Crespi, proiettato al Dipartimento di Scienze Politiche dell’ Università di Napoli Federico II.
“I ‘gattopardi’ non si aspettavano che, col tempo, quell’onda di giovani sarebbe cresciuta. E allora hanno capito che bisognava parlare bene di Falcone e Borsellino come eroi”, ha detto davanti ad un’aula di studenti e docenti. “Io alcune volte sono stato invitato a Marsala a parlare pochi anni dopo (le stragi, ndr) e ho visto salire sul palco dei ‘gattopardi’, parlando di Falcone e Borsellino come eroi. Ma so per certo che questi, Falcone e Borsellino, non li stimavano. E siccome i morti non possono parlare, dobbiamo essere noi vivi a dire certe cose”. “Noi che abbiamo la possibilità di parlare, se stiamo zitti siamo complici – ha detto il procuratore – .Bisogna tenere sempre la schiena dritta e dire, anche a costo di essere impopolari e minoritari, esternare le proprie idee e motivarle. Non essere proni al potere”.