CASTELLABATE – In attesa dei risultati dell’autopsia e del test del Dna, filtrano le prime indiscrezioni relative agli esami eseguiti sul corpo semicarbonizzato trovato in una selva ad Ogliastro marina, a 150 metri dalla villa di Silvia Nowak, la 51enne tedesca scomparsa da casa martedì scorso.
La donna trovata morta venerdì avrebbe subito una frattura grave alla testa e una al polso destro, rilevate dalla Tac eseguita presso l’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania, lesioni che fanno sospettare una morte violenta. Inoltre, il corpo, ritrovato in uno stato di decomposizione avanzata, presenterebbe ferite attribuibili o ad arma da taglio o a morsi di animali selvatici, ma questo lo potrà accertare solo l’autopsia iniziata questa mattina. L’esame autoptico affidato al medico legale Adamo Maiese, sarà decisivo per chiarire le circostanze esatte del decesso. Gli investigatori, guidati dalla Procura di Vallo della Lucania, stanno seguendo diverse piste, senza escludere alcuna ipotesi. “Tutto resta incerto, senza elementi oggettivi che permettano di giungere a conclusioni definitive”, ha dichiarato Felice Carbone, avvocato della famiglia Nowak.