La squadra mobile e il commissariato di P.S. di Gela, congiuntamente alla questura di Enna, la sera del primo marzo, hanno tratto in arresto due giovani sospettati di aver consumato una rapina perpetrata ai danni di una gioielleria del centro di Piazza Armerina.
Alle dieci di martedì scorso due persone si sono introdotte all’interno della gioielleria ubicata nel centro storico di quella città e, dopo aver minacciato le due donne presenti, si sono impossessati di oggetti preziosi di ingente valore. Alcuni cittadini, accortisi di quanto stesse accadendo, hanno subito contattato la Polizia di Stato che è intervenuta dando avvio alle indagini per ricercare gli autori della rapina. I poliziotti della squadra mobile di Enna e del commissariato di P.S. di Piazza Armerina, hanno raccolto alcuni indizi utili per indirizzare le indagini in territorio di Gela.
Gli elementi raccolti sono stati elaborati dalla squadra mobile di Caltanissetta e dalla sezione investigativa del commissariato di Gela che, grazie al coordinamento della Procura delle Repubblica gelese, sono riusciti a individuare il covo dei presunti autori del reato. Poco prima dell’ingresso nell’abitazione del sospettato, un giovane si è dato alla fuga per essere poi raggiunto dagli agenti della Polizia di Stato dopo ore di ricerca. Il giovane trovato all’interno dell’abitazione era insieme alla moglie e grazie alla perquisizione è stato possibile rinvenire parte di gioielli all’interno dell’aspirapolvere e, successivamente, in soffitta è stato rinvenuto il borsone utilizzato dagli indagati per portare via tutti i monili, con all’interno parte della refurtiva.
I sospettati sono stati arrestati per rapina aggravata, in quanto travisati e più persone in concorso. Un testimone ha riconosciuto uno di loro poco prima che entrasse in gioielleria, avvalorando quanto ricostruito dagli investigatori. Inoltre, uno dei due giovani era già sorvegliato speciale di pubblica sicurezza in quanto soggetto pericoloso, pertanto è stato arrestato anche per la violazione delle norme specifiche previste dal c.d. codice antimafia. Agli indagati è stato anche contestato il reato di ricettazione in quanto il veicolo utilizzato per perpetrare la rapina era stato rubato pochi giorni prima e perché trovati in possesso di una collana di valore rubata presso un’altra gioielleria. Le indagini hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati.
La Procura della Repubblica di Gela ha richiesto al Giudice per le Indagini Preliminari la convalida dei due arresti e l’applicazione della misura cautelare in carcere. Il magistrato, in data 3 marzo 2022, esaminati gli indizi di reità raccolti, ha convalidato l’attività della Polizia di Stato e disposto che i due indagati restino in carcere per le prossime fasi del processo a loro carico. Il Questore Ricifari si è complimentato con gli investigatori della Squadra Mobile di Caltanissetta e del Commissariato di Gela: – “Il brillante risultato operativo raggiunto a poche ore dalla commissione del grave fatto delittuoso con la cattura dei due soggetti sospettati di essere gli autori della rapina, grazie alla guida ed al coordinamento della Procura della Repubblica gelese, nonché il ritrovamento di parte della refurtiva, è frutto dell’acume investigativo e della conoscenza approfondita della realtà criminale ma anche della preziosa collaborazione della cittadinanza e della sinergia con i colleghi della Squadra Mobile di Enna e del Commissariato di Piazza Armerina”.