MIRABELLA ECLANO. Si è appena concluso a Mirabella Eclano il G7 Interni presieduto da Matteo Piantedosi. Un action plan in 5 punti è contenuto nella dichiarazione finale della riunione dei ministri.
Piantedosi che ha dedicato ampio spazio alla situazione geopolitica che crea allerta anche nelle nostre città: “L’acuirsi del conflitto israelo palestinese ci impone un rafforzamento dell’attenzione. In riferimento agli scenari di alimentazione di circuiti terroristici confermo che sono sempre in nostra massima considerazione ma non ci sono rilievi di intelligence o di forze di polizia che ci facciano segnare che ci sia qualcosa di particolare che possa destare il nostro allarme”.
Piantedosi ha poi ricordato che “in Italia da ormai un anno, dall’inizio del conflitto, pratichiamo un livello di massimo innalzamento sotto tutti i punti di vista dei presidi di attenzione. Su questo mi sentirei rassicurare. I problemi principali ce li abbiamo come riflessi dell’ordine pubblico interno, abbiamo visto l’esperienza di quest’anno. Questo conflitto ha determinato una radicalizzazione delle posizioni di discussione nel dibattito interno, legittime in quanto tali ma che in alcuni casi hanno visto compiere alcune azioni, una pratica di fare manifestazioni che poi non sempre fossero immuni da preoccupazioni su disordini”.
“In merito al traffico di migranti – ha poi sottolineato il ministro – abbiamo ribadito con un’unica voce che lo smantellamento dei cartelli dei trafficanti rappresenta la priorità su cui dobbiamo agire. Le organizzazioni lucrano e mettono a repentaglio la vita dei migranti, violando le leggi degli Stati”.
“Non vorrei sembrare eccessivamente ottimista, ma avrei difficoltà a individuare qualcosa che avrebbe potuto essere fatta di più rispetto a quanto fatto. Abbiamo registrato un clima che fino a un anno fa avremmo avuto difficoltà a registrare sui temi migratori, come approvazione di una linea di pensiero partita dall’Italia e proposta prima all’Europa e ora qui, anche in un contesto che va oltre i confini del nostro continente”.
“La Commissione Europea ci ha proposto, anche in una discussione avvenuta in un contesto come questo, come punto di riferimento, attribuendoci una leadership di alcune linee di indirizzo. Non eccedo in ottimismo ma anche nelle dichiarazioni pubbliche ci sono stati nuovi governi che si sono formati, quello britannico o francese, alcuni di orientamento generale non completamente coincidenti con quello italiano, ma su questo abbiamo registrato una totale condivisione”, ha aggiunto Piantedosi.