I movimenti ambientalisti hanno dato il via al controforum in vista del G20 Ambiente che si apre domani a Napoli. Una scelta, quella di tenere il vertice tra i 20 ministri dell’Ambiente nel capoluogo campano, che i movimenti giudicano ”una provocazione” visto che in Campania “a distanza di anni ancora si muore per la presenza della Terra dei Fuochi”.
I movimenti chiedono ai grandi della terra che al centro dei processi produttivi si rimettano le persone, la loro cura, il loro benessere. ” Purtroppo sappiamo già che le nostre richieste saranno disattese – afferma Vincenzo Tosti, di Stop Biocidio – sono oltre 20 anni che evidenziamo la necessità di un’inversione di rotta nelle scelte politiche ed economiche.
I cambiamenti climatici sono ormai sotto gli occhi di tutti ma il processo produttivo continua ad essere incentrato sul lucro, sul profitto di pochi e di questo la Terra dei Fuochi è un emblema perché non si può continuare a pensare che si possa risolvere solo con sistemi come la videosorveglianza, ma è necessario che le imprese riconvertano i loro processi produttivi nella direzione della sostenibilità”’.