L’operazione ‘Dirty Cars’, ha portato all’esecuzione di 16 misure cautelari con tre indagati agli arresti domiciliari, tra i quali C.G. di 32 anni, C.C. di 31 e C.A. di 26. Di contro per sette indagati è stato disposto l’obbligo di dimora e per altri sei l’obbligo di firma.
Tra coloro sottoposti ad inchiesta anche un poliziotto e un carabiniere. Operavano tra Palermo e Villabate attraverso il riciclaggio di auto di lusso e truffa in danno ad assicurazioni. La banda, secondo gli investigatori, era attiva dall’aprile del 2017. L’inchiesta è stata coordinata da un pool di magistrati con la direzione del procuratore aggiunto Ennio Petrigni. Secondo quanto emerso il gruppo acquistava auto di lusso o di tendenza sul mercato e, dopo averle assicurate, anche con l’utilizzo di un sistema satellitare per sviare i sospetti delle compagnie assicurative, ne simulavano il furto, regolarmente denunciato alle forze di polizia e alle compagnie per la riscossione del risarcimento. Dopo poco gli indagati simulavano il rinvenimento delle auto e, rientrando in possesso dei veicoli, li reimmatricolavano con targhe e documenti di circolazione nuovi, rivendendoli attraverso concessionarie compiacenti.