In provincia di Firenze, i Carabinieri del NAS del capoluogo toscano hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dall’Ufficio GIP presso il locale Tribunale.
Il provvedimento restrittivo è stato disposto nei confronti di un medico di medicina generale ritenuto responsabile dei reati di “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti e documenti informatici pubblici” in concorso con 35 indagati (art. 110, 479, 491-bis c.p.) nonché di “peculato, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, rifiuto d’atti d’ufficio, violenza privata” (artt. 314, 319, 382 e 610 c.p.).
Sulla base degli elementi di prova sinora raccolti, secondo l’ipotesi d’accusa vagliata dal GIP, si ritiene il medico indagato predisponesse false certificazioni attestanti vaccinazioni anticovid-19 in realtà mai avvenute, provvedendo all’inserimento nel sistema informatico della Regione Toscana dei relativi dati che, sebbene falsi, hanno permesso di ottenere il rilascio del “Green Pass”.
Le complesse attività di polizia giudiziaria, svolte dagli investigatori del NAS e dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, hanno consentito di appurare – tra l’altro – che alcuni soggetti, a loro insaputa e contro la loro volontà, hanno ricevuto l’inoculazione di sostanza diversa dal vaccino nella convinzione di ricevere dosi di “PFIZER” anticovid-19.
Nel contesto è stata data esecuzione alla misura cautelare reale del sequestro preventivo di 38 “Green Pass” ritenuti falsi.
Il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini e l’effettiva responsabilità del destinatario della misura cautelare, in uno con la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a suo carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle altre persone sottoposte ad indagini.