La Polizia di Stato continua la sua incessante ricerca di sempre nuovi strumenti per prevenire e contrastare gli atti persecutori e la violenza domestica: questa volta lo fa firmando in via Zara un protocollo d’intesa siglato questa mattina dal Questore Maurizio Auriemma e dalla Presidente del C.A.M. Firenze Alessandra Pauncz. “Anche la stretta collaborazione tra Istituzioni e Associazioni Onlus assume oggi giorno un ruolo sempre più fondamentale per prevenire e contrastare quei fenomeni che generano un forte allarme sociale, come gli atti persecutori e la violenza domestica” ha subito evidenziato il Questore della provincia di Firenze.
Queste condotte, da poco più di una decina di anni, catalogate nel nostro ordinamento giuridico come veri e propri reati specifici, prevedono la possibilità – laddove le condizioni lo consentono e le eventuali vittime prediligano una strada iniziale diversa dalla denuncia – di chiedere al Questore di “ammonire” formalmente un potenziale stalker o più genericamente un cosiddetto soggetto maltrattante. Si tratta, come già spiegato in altre circostanze, di una sorta di cartellino giallo che avvisa una persona che prima di tutto sta sbagliando e in seconda battuta che se non si ferma, rischia inevitabilmente il carcere. Nella maggior parte dei casi non ci troviamo di fronte a profili delinquenziali di particolare spessore criminale: sulla base dell’esperienza delle Forze di Polizia, gli stalker sono quasi sempre persone incensurate e che raramente hanno avuto a che fare in passato con la giustizia.
In tale contesto, per recuperare quindi in pieno coloro che si sono resi responsabili di singoli episodi di violenza domestica o di atti persecutori, entrano in campo nel capoluogo toscano i professionisti ad hoc del C.A.M., una associazione Onlus che offrirà gratuitamente tutta una serie di servizi, partendo proprio da coloro che hanno ricevuto un ammonimento del Questore. Non si tratta solo di una equipe di psicologi ma di professionisti del settore con i quali è possibile affrontare insieme un percorso per comprendere a fondo anche le problematiche personali alle origini di gesti capaci di provocare seri danni alle vittime. Polizia di Stato e CAM Firenze perseguiranno quindi un obiettivo comune: prevenire il degenerare di queste condotte lesive che, senza un intervento mirato, rischiano di degenerare in situazioni particolarmente allarmanti fino ad arrivare anche a “femminicidi”.
La Divisione Polizia Anticrimine della Questura, che segue questa delicata materia, comunicherà quindi all’ “ammonito” la possibilità di rivolgersi alla sede fiorentina dell’associazione in via Enrico il Navigatore, 17 per intraprendere gratuitamente un percorso orientato ad acquisire consapevolezza del “disvalore sociale” delle proprie azioni. L’adesione al programma di prevenzione delle condotte a rischio proposto è ovviamente rimesso alla volontarietà dell’interessato ed è organizzato dal C.A.M., ponendo sempre in primo piano la sicurezza e la tutela delle vittime.