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Ferrovie allo sfascio. Milioni di euro e lavori mai effettuati da Eav mentre l’Agenzia nazionale per la sicurezza sta a guardare

in N-Style/News by

NAPOLI – Sono circa 6 anni che il ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha istituto, con il cosiddetto “Decreto Genova”, l’Ansfisa, ovvero l’Agenzia Italiana per la sicurezza di strade, autostrade e ferrovie.

Pur essendo nata da poco, l’Agenzia non è stata risparmiata da inchieste, a causa di ingegneri infedeli e non solo.

Per quanto riguarda l’Eav in Campania, l’azienda di trasporto regionale è dal lontano 2019 che ha iniziato ad avere a che fare con l’Agenzia per le linee isolate (Flegree e Vesuviane). Ma già dal 2017 le linee interconnesse (Piedimonte e Benevento), sono sotto giurisdizione Ansfisa, tant’è che alle due linee, per motivi di sicurezza, viene imposto il limite di velocità max a 50 km/h.
Nello stesso 2017, la Regione Campania delibera un finanziamento di circa 46 milioni di euro, per gli adeguamenti tecnologici ed infrastrutturali imposti dall’Agenzia per la sicurezza ferroviaria. Tutti ad aspettare l’inizio dei lavori di adeguamento sulle 2 tratte, ma non si è mai visto un solo giorno di lavoro.
Ci siamo sempre chiesti che fine avessero fatto quei 46 milioni di euro. Un progetto deliberato in Consiglio Regionale e mai finanziato?? Questo ce lo dovrebbero dire i politici.
Nel 2019 anche le linee isolate passano sotto il monitoraggio Ansfisa che concede 2 anni di tempo per adeguare linee, materiali rotabili e quant’altro, così come previsto dal quadro normativo in termini di sicurezza ferroviaria.
I due anni di Ansfisa passano, di adeguamenti non si vede nemmeno una virgola; si va avanti con procedure farlocche, azioni mitigative irrealizzate e proroghe ricche di ombre.
Il 2021 è anche l’anno della chiusura totale della Benevento-Napoli. Causata anche da due deragliamenti in sequenza e con le stesse caratteristiche.
Si decise di chiudere la linea perché in sei mesi i lavori sarebbero stati ultimati. Ebbene, ancora oggi la Benevento-Napoli è chiusa e non si conoscono i tempi di riapertura.
A breve avremo notizie anche per la Piedimonte-Napoli.
In parallelo le linee Vesuviane e Flegree non se la passano nel migliore dei modi.
Ovvio che non avendo fatto interventi nei due anni imposti da Ansfisa, le cose peggiorano di giorno in giorno, andando avanti sempre con le famose azioni mitigative.
Una di queste è quella di innalzare la velocità a 70km/h per le sole linee Vesuviane, nonostante i materiali rotabili inefficienti, gallerie, ponti e viadotti inefficienti, segnalamento inefficiente….
La sicurezza dei 70 Km/h viene garantita piantonando il capotreno in cabina, senza che lo stesso possa fare qualcosa in caso di deficienze di esercizio, in quanto la maggior parte dei treni delle linee Vesuviane, non sono attrezzati ad eventuali interventi del secondo agente in cabina.
Ma Ansfisa approva lo stesso l’azione mitigativa, anche perché se si fosse elaborato un programma di esercizio a 50km/h sulle linee Vesuviane, ci sarebbe stata una catastrofe peggio di quella odierna. Anche se noi diamo ragione ai comitati dei viaggiatori che le soluzioni non sono quelle adottate da Eav.
A questo aggiungiamo deragliamenti, incidenti, guasti in linea con viaggiatori sui binari; ritardi, soppressioni e chiusure di linee.
E Ansfisa cosa fa??
Rinnova il certificato di sicurezza ad Eav per altri due anni. Ci può anche stare, per un fatto sociale e di ordine pubblico, ma che nessuno paghi le inadempienze di questi anni, non lo riteniamo giusto.
Cosa ben diversa le linee Flegree; caratteristiche diverse dalle linee Vesuviane.
Su queste linee l’abbassamento della velocità a 50 km/h, non ha portato grosse perdite di treno/km giornalieri.
E con una partecipazione “collaborativa” del personale e dei criteri gestionali diversi da linee Vesuviane, si riesce a nascondere il problema delle gallerie, ponti e viadotti inadeguati, del sistema di segnalamento inadeguato della precaria formazione del personale.
Sulle Flegree il doppio agente in cabina esiste da sempre; ci siamo chiesti come mai non sia stato adottato lo stesso criterio delle Vesuviane?
Sta di fatto che dalla nostra inchiesta emerge che, nonostante il fiume di danaro arrivato, le linee Eav sono allo “stato brado” di 8 anni fa. Piccoli interventi e tanta demagogia per distogliere la massa dai problemi esistenti. Al contempo l’Ansfisa continua a tenere gli occhi chiusi e a farsi abbindolare con procedure mitigative farlocche e inapplicabili in molti casi.
E noi, a questo punto ci chiediamo: ma in Eav esiste il sindacato? (Nella foto un convoglio della Circumvesuviana ed il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio)

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