Federconsumatori Campania, con apposita nota, ha diffidato l’ASL Napoli 1 Centro “ad un immediato intervento correttivo” dell’attuale gestione dell’attività di recupero per debiti relativi al pagamento dei “ticket sanitari”. “In questi mesi – fanno sapere dall’associazione dei consumatori – moltissimi cittadini appartenenti alle fasce più deboli di questa città affollano gli uffici dei distretti sanitari sin dalle prima ore del mattino per aver visto improvvisamente ‘sospeso’ il loro diritto all’esenzione dal pagamento del ticket sanitario, scoprendo solo presso gli uffici la tardiva contestazione di prestazioni sanitarie beneficiate in esenzione in altre risalenti annualità”.
“Sino all’estinzione del debito non ti riconosciamo il diritto all’esenzione”. “Questo messaggio che ricevono gli utenti è inaccettabile”, tuona la Federconsumatori Campania attraverso il suo presidente Giovanni Berritto. “Tale sospensione di un diritto, in quanto rivolta a cittadini non in grado di diversamente assolvere al proprio bisogno sanitario, si traduce nella negazione del diritto alle cure costituendo un unicum atipico di azione di recupero di debitorie a scapito di diritti incomprimibili della persona non prevista dal nostro ordinamento neppure per il peggior debitore ma, a quanto pare, riservata alle fasce con maggiori difficoltà”.
“Vorremmo comprendere – continua Berritto – in base a quale norma, in una regressione al medioevo dei diritti della persona, si procede alla sospensione del diritto all’esenzione dei ticket sanitari per fini coattivi senza neppure la notifica di una contestazione preliminare o di un provvedimento espresso, oltretutto a seguito di una oltremodo tardiva attività di verifica, in alcuni casi risalente addirittura ad annualità 2012. L’esito paradossale è che l’avente diritto al 2022 vede compresso il suo bisogno sanitario da contestazioni dalle quali non ha avuto modo di difendersi relative anche ad un decennio prima”. La Federconsumatori Campania ritiene “l’attuale prassi” instaurata dall’azienda sanitaria “del tutto irrituale e non suffragata dalla normativa vigente inibendo, con sommo ritardo nelle attività di verifica, tutte le prestazioni in esenzione e non solo la specialistica ambulatoriale, come invece previsto dal DM 11.12.2009, in mancanza del decreto ministeriale che avrebbe dovuto disciplinare l’intera procedura speciale di recupero”.
“Saremo al fianco degli utenti e combatteremo questa battaglia su ogni campo possibile: civile, sociale e legale”, conclude Berritto. “Questa è l’ultima goccia su un vaso già ampiamente traboccato. I cittadini napoletani e campani come tutti gli italiani devono avere il diritto a una sanità pubblica degna di questo nome e non permetteremo più che questo diritto sia negato”.