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Elezioni Regionali: tutti in attesa della sentenza del 9 aprile, quando si apriranno le danze. Anche se Giosi Romano nel frattempo…

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L’Editoriale di Antonio Arricale – Tutti con il naso all’insù, con lo sguardo rivolto ad uno dei Palazzi della politica che sovrastano il colle più importante di Roma: il Colle Quirinale.
Beninteso, stavolta non è al Palazzo del presidente della Repubblica che si fa riferimento, bensì a quello della Corte Costituzionale: che dal primo, peraltro, sullo stesso colle, alla stessa altezza, sta ad un passo di via.


E alla Consulta, come non mai, il mondo della politica – in particolare quello della Campania (ma non solo, a dire il vero) – guarda con trepidante attesa, aspettando il 9 aprile. E’ questa, infatti, la data in cui si scioglierà, finalmente, il nodo De Luca. Sarà appunto la Corte Costituzionale a stabilire, una volta per tutte, se l’attuale presidente della Regione Campania potrà candidarsi per la terza volta di seguito alla guida dell’Ente, stante invece una legge dello Stato che ne fissa il limite massimo a due legislature.
La questione, peraltro, non è di poco conto, perché a seconda della pronuncia della Consulta tutto il lavoro di imbastitura finora fatto, sia dai singoli che dai partiti, è destinato a saltare.
Ad oggi, del resto, se ne sono dette di cotte e di crude. Ipotesi molto fantasiose e, tuttavia, poco credibili sono state lanciate in convegni e sui media, alcune anche artatamente, ma sempre allo scopo di depistare.
Notix.it è invece in grado di disegnare uno scenario che è abbastanza prossimo alle reali intenzioni di chi muove i fili della politica regionale, ragionando sulle due ipotesi: una, che la Consulta si esprima a favore di De Luca, l’altra che invece ne stoppi definitivamente le ambizioni.
Nel primo caso, infatti, non ce ne sarà per nessuno, a cominciare da quelli più ambiziosi che pure hanno provato a fare passi avanti. Addirittura più lunghi della gamba. Infatti, tutti, buoni buoni, rientreranno all’ovile. E’ il caso, per esempio, di Giosi Romano, attuale coordinatore della Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno – Zes Unica, deluchiano doc, che però non s’è fatto scrupolo a chiedere la candidatura a presidente della Regione nel centrodestra. E si capisce. Nel caso – avrà pensato Romano – con il centro sinistra in ordine sparso e la candidatura di Roberto Fico, per il centro destra sarebbe una passeggiata.
Dunque, nell’ipotesi che la Corte Costituzionale dia torto a De Luca, le migrazioni all’interno del centro sinistra e da questo campo al centro destra non saranno poche. In questo caso, però, il primo sommovimento tellurico avverrà nel Partito democratico, che porterà l’attuale capogruppo consiliare regionale Mario Casillo alla segreteria del partito e, dunque, come si sa da tempo, la candidatura a presidente spetterà – per antichi patti romani – al Movimento 5Stelle. Con tutte le incognite del caso.
Ovviamente, questa ipotesi comporterà – checché se ne dica – non pochi problemi anche al centro destra. Ma di questo parleremo nei prossimi giorni. E prima del 9 aprile.

In foto da sinistra: Mario Casillo, Vincenzo De Luca, Josi Romano e Roberto Fico

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