NAPOLI – Si è spento nella serata di ieri, all’età di 91 anni, il maestro Roberto De Simone, musicista, musicologo, compositore, regista, antropologo, studioso delle tradizioni popolari della cultura napoletana.
De Simone è stato animatore e fondatore nel ’67 della Nuova Compagnia di Canto Popolare, direttore artistico del San Carlo dal 1981 al 1987 e direttore del conservatorio di San Pietro a Majella dal ’95 al ’99. Tra le sue opere “Gatta Cenerentola”, “L’Opera Buffa del Giovedì Santo”, e poi “Masaniello”, “Mistero Napolitano”, “La Festa di Piedigrotta” senza citare altre sue creazioni più strettamente musicali come il “Requiem in memoria di Pier Paolo Pasolini”, la cantata drammatica “Populorum Progressio”, la “Lauda Intorno allo Stabat”. Studioso dell’espressività popolare della Campania, ha dedicato alle feste in uso in questa regione il volume Carnevale si chiama Vincenzo (in collab. con Annabella Rossi, 1977). I suoi interessi antropologici sono confluiti anche, tra l’altro, in lavori come Il segno di Virgilio (1982), Fiabe campane (1993), Il presepe popolare napoletano (1999) e La cantata dei pastori (2000). Più di recente ha pubblicato: Le Guarattelle fra Pulcinella, Teresina e la Morte (2003), Prolegomeni al Socrate immaginario (2005), Novelle k666 (2007), La canzone napolitana (2017) e L’oca d’oro. Commedia dell’arte e mistero in due parti (2019). Ha svolto inoltre l’attività di musicista e di regista teatrale, spesso in collaborazione con la Nuova compagnia di canto popolare, proponendo alcuni spettacoli di successo come La gatta Cenerentola (1976) e L’Opera Buffa del Giovedì Santo (1980), direttamente ispirati alla tradizione musicale del folclore campano, Cholera (2003), Il Re bello (2004), Là ci darem la mano (2007), Pergolesi in Olimpiade (2011). Direttore artistico (1981-87) del Teatro San Carlo di Napoli, dove ha realizzato numerose regie d’opera, nel 1995 è stato nominato per chiara fama direttore del conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, carica dalla quale si è dimesso nel 2000. Accademico di Santa Cecilia dal 1998, nel 2003 è stato insignito del premio Roberto Severino e nel 2015 del Premio Nonino Risit d’Aur. Nel 2019 è stato insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Al San Carlo la camera ardente
La camera ardente sarà allestita al teatro San Carlo. Lo ha annunciato il sindaco di Napoli e presidente del Consiglio di indirizzo della Fondazione Teatro San Carlo, Gaetano Manfredi. Nel giorno dei funerali, che dovrebbero tenersi nella giornata di mercoledì, le bandiere saranno a mezz’asta.
“È una grandissima perdita – ha detto il sindaco -. De Simone è uno dei più straordinari interpreti della cultura della nostra città. È stato capace di recuperare le radici culturali della nostra tradizione musicale ma con una grande capacità di innovazione, ed è un patrimonio che non va disperso, una memoria che non va dimenticata e noi lo onoreremo nel migliore dei modi”.
Manfredi ha ricordato che alcune iniziative erano già in programma anche nell’ambito delle celebrazioni per i 2500 anni dalla fondazione della città, decise e organizzata di concerto con il San Carlo, con lo stesso De Simone e la sua famiglia. Iniziative che – ha sottolineato il sindaco – “rafforzeremo e penseremo quale possa essere la strada migliore per ricordare questa grandissima figura della cultura napoletana”.