CASTELLABATE – Il cadavere semicarbonizzato trovato nelle sterpaglie ad Ogliastro Marina è quello di Silvia Novak. Gli ultimi dubbi sono stati diradati dal compagno che l’ha riconosciuta. D’altronde il cadavere era stato rinvenuto a soli 150 metri dalla villa in cui viveva la coppia. La donna è stata uccisa e poi l’assassino ha cercato di bruciarne il corpo.
Dagli esami svolti con la tac è inoltre emerso che la 53enne tedesca è stata colpita alla testa. Il cranio e i polsi presentavano fratture. Sono solo alcuni elementi emersi in queste ore, ma solo il referto autoptico potrà fornire agli inquirenti riscontri sulla morte di Silvia. L’autopsia è stata eseguita nell’ospedale di Agropoli da parte del medico legale Adamo Maiese. L’esame irripetibile è durato circa 4 ore e, secondo il legale della famiglia, Felice Carbone, ha fornito elementi “importanti” nella ricostruzione della vicenda. Gli accertamenti, in primis, hanno confermato l’ipotesi dell’omicidio. Silvia sarebbe stata uccisa già nelle ore immediatamente successive alla scomparsa avvenuta martedì scorso, mentre il tentativo di bruciare il corpo per cancellarne ogni traccia risalirebbe a qualche giorno dopo. È molto probabile, inoltre, che i due episodi siano avvenuti in luoghi differenti. Sul corpo sarebbero state individuate anche lesioni che potrebbero essere compatibili con un’arma da taglio. I risultati dell’autopsia saranno depositati entro sessanta giorni. I carabinieri della compagnia di Agropoli hanno ascoltato a lungo il compagno della donna, anche lui tedesco.