La psicoterapueta Elisa Caponetti ha analizzato il doppio omicidio che ha tolto la vita a Giulia Tramontano e al piccolo che portava in grembo, per mano del suo compagno.
“Come sempre accade quando viene commesso un efferato delitto, si inizia a scavare nella vita della vittima senza porre alcun rispetto e alcuna tutela della sofferenza dei familiari devastati dal dramma vissuto. E’ inimmaginabile il solo pensare alla totale distruzione interiore che possano provare. Tutto diventa mediatico. Ma del resto siamo un popolo di voyeuristi, narcisi ed esibizionisti ed è così che a poche ore dal crimine, la madre di Impagnatiello mostra il proprio dolore in diretta tv. Tutti pronti ad esprimere il proprio parere, tutti esperti di psiche umana e di criminologia. In questi giorni si è sentito e letto davvero di tutto! Ma la vittima non dovrebbe essere messa al centro? Dov’è la sua tutela? Sicuramente non nel dare in pasto a tutti, dettagli della sua vita intima e privata e ancor meno dall’emettere giudizi senza alcuna cognizione di causa. E così ogni occasione diviene strumento per ottenere visibilità. Triste davvero constatare come una vicenda umana già di per sé tragica venga utilizzata senza alcun ritegno.
In merito poi a quanto accaduto, è stato escluso che Alessandro Impagnatiello abbia ucciso con premeditazione e crudeltà. Occorre ricordare che è stato un delitto lucido e programmato nei dettagli. L’assassino secondo quanto riferito dagli inquirenti avrebbe effettuato un attenta ricerca su internet sulle modalità per disfarsi del corpo di Giulia, ma anche su come rimuovere le tracce di sangue e come alterare un test del DNA, oltre ad aver acquistato dei guanti utilizzati per compiere questo reato disumano. Non è stato certamente un agito avvenuto in un momento di non lucidità. Ma ancor più agghiacciante quanto emerge dai messaggi resi pubblici scambiati tra Giulia e Alessandro. La ragazza nei giorni precedenti aveva espresso la volontà di lasciarlo manifestando tutta la rabbia e la frustrazione per le continue bugie raccontate dal suo compagno. Così avrebbe scritto: “Basta, rispetta la mia decisione. Con te non sono felice” e ancora: “Non voglio più stare al fianco della persona sbagliata” E lui invece di accettare questa decisione, assumendosi le proprie responsabilità, le risponde facendola sentire inadeguata e sbagliata: “Veramente vuoi che ci dividiamo ancora prima che nasca un bambino? Ma che madre sei?”. E’ evidente che Impagnatiello voleva si essere libero ma doveva essere lui a deciderlo mantenendo il controllo della relazione e di Giulia fino alla fine, non le ha infatti permesso di essere lasciato. Inaccettabile per lui, pur avendo un’altra relazione, subire un abbandono. E’ dovuto essere lui stesso a decretare la fine della loro storia e lo ha fatto nella modalità più terribile!”, termina la nota stampa.