BENEVENTO – “Abbassare la soglia di età per la punibilità dei minorenni? Sono favorevole, anche perché da anni questi ragazzini diventano braccio impunito della camorra”. Così don Maurizio Patriciello, parroco anti camorra di Caivano,
ha risposto ad una delle domande dei seicento giovani che a Benevento hanno preso parte alla prima lezione del nuovo corso della Scuola di formazione socio-culturale, promosso dall’Associazione no profit “Res Publica – Amici del sen. di Mino Izzo”.
“Dobbiamo aiutare questi ragazzi”, ha aggiunto don Patriciello. “Quanto accaduto (riferendosi in particolare all’omicidio di Santo Romano, ucciso da un diciassettenne – ndr) è raccapricciante. Questi ragazzi hanno bisogno di imparare a dialogare a stare con gli altri, ad amare la vita. Sembra che non la amino più e che non sappiamo neanche più litigare… si arriva alle armi immediatamente”.
Di qui l’interrogativo: “Queste armi dove le hanno prese? Gli adulti dove erano? C’è poco da fare, sono stati gli adulti ad armare i giovani”.
E a chi gli chiede se ama definirsi “prete anti camorra”, don Patriciello chiarisce: “E’ una semplificazione giornalistica. Sono semplicemente un parroco, perché i preti non hanno aggettivi”.
Oltre a don Patriciello, all’apertura del corso di formazione sono intervenuti Pierpaolo Izzo (presidente Associazione “Res Publica”), Nino Lombardi (presidente Provincia di Benevento), Gerardo Canfora (rettore dell’Unisannio) e Sergio Barile (Ordinario di Economia all’Università La Sapienza di Roma).
Don Ptriciello ha parlato anche del delitto Vassallo.
“Sapere che anche un ex carabiniere, lo stesso che per anni veniva a Caivano per contrastare la criminalità nella piazza di spaccio più grande d’Europa, è stato arrestato per l’omicidio del Sindaco pescatore Angelo Vassallo è un colpo al cuore. Spero non sia così”.
“Purtroppo – ha aggiunto don Patriciello – per colpa di politici ladri le colpe le paga il politico onesto”.