Discarica di Chiaiano, escluse associazione e camorra

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NAPOLI – Per la gestione della discarica di Chiaiano i giudici della prima sezione del tribunale di Napoli hanno emesso sia assoluzioni che condanne. Il processo riguardava i presunti illeciti commessi nella realizzazione della discarica di Chiaiano che vede una lunga lista di imputati.


L’assoluzione dall’accusa di associazione per delinquere riguarda gli imprenditori Giuseppe, Giovanni, Franco e Mauro Carandente Tartaglia, difesi dagli avvocati Alfonso Furgiuele, Luca Bancale e Bruno Larosa, ed.è stata esclusa dal giudice l’aggravante mafiosa in relazione agli altri reati contestati: truffa e traffico organizzato di rifiuti. Per quest’ultimo reato si è giunti a una condanna ma non nella forma aggravata.
Assolto, dall’associazione per delinquere mafiosa, “perché il fatto non sussiste” l’imprenditore Antonio D’Amico difeso dall’avvocato Claudio Botti, titolare delle aziende familiari che si occupano di bonifica e risanamento IBI ed Enthei. Assoluzione “per non avere commesso il fatto” anche per una serie di reati ambientali come la violazione delle norme che regolano la realizzazione di una discarica. Assoluzione dai reati contestati anche per tutti i collaudatori, in corso d’opera, della discarica.