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Diciottenne ucciso, la madre di Caiafa: “Qui girano troppe armi, lo Stato salvi i nostri figli”

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NAPOLI – Le hanno ammazzato il figlio Luigi (ucciso nel 2020 mentre commetteva una rapina con una pistola giocattolo) ed il marito Ciro Caiafa, appena qualche mese dopo. Sa bene, dunque, Anna Elia, il dolore che sta provando Antonella, mamma di Arcangelo Correra, ucciso dal suo secondogenito Renato Caiafa, nella notte tra venerdì e sabato a Napoli.

Suo figlio di appena 19 anni ha ammazzato con un colpo di pistola alla testa il 18enne Arcangelo Correra, a dire dell’indagato – stando alla confessione resa in questura, prima del fermo – per un errore: stava maneggiando una pistola, trovata per caso vicino alla ruota di un’automobile, quando è partito il colpo che ha ferito mortalmente Arcangelo, deceduto poco dopo al Vecchio Pellegrini.

Anna Elia, nel rispondere alle domande del cronista de Il Mattino, dice di conoscere bene il dolore che sta provando oggi la mamma di Arcangelo. “Nessuno meglio di me sa cosa sta provando Antonella, la madre di Arcangelo Correra. Vorrei abbracciarla e piangere assieme a lei. L’incubo di sabato mattina, l’ho già provato sulla mia pelle. Ed è anche per il dolore che accomuna me e Antonella, che chiedo allo Stato di fare qualcosa per i figli di Napoli: qui girano troppe armi, sono in tanti a vivere con la pistola addosso. Mio figlio – prosegue la donna – è un bravo ragazzo. Ha compiuto da poco 19 anni, si arrangia a fare l’aiutante pizzaiolo. Cinque anni fa ha perso suo fratello Luigi e il padre in pochi mesi: lascio a lei immaginare che cosa si porta dentro mio figlio. Lo Stato intervenga tra i vicoli di Napoli, ho sempre perso contro di lui, anche quando scoppiò il caso della rimozione del Murale dedicato a mio figlio: lo hanno tolto, lo Stato ha vinto, ma io vedo ancora tanti ragazzi armati in giro”.

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