Il Ministro degli Esteri scrive una lettera al direttore del Corriere della Sera
Caro Direttore,
l’Italia ha assunto ieri a Strasburgo, per la prima volta da oltre vent’anni, la Presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, in un anno già ricco di impegni per il nostro Paese, dalla Presidenza del G20 al partenariato con il Regno Unito per la COP26. In tutti questi importanti consessi abbiamo lavorato senza sosta per un rafforzamento della cooperazione internazionale di fronte alle grandi sfide globali del nostro tempo, convinti che il multilateralismo non sia un’opzione ma una necessità. È questo lo spirito con cui l’Italia intende interpretare il suo semestre di Presidenza.
Molti anni fa, nel 1949, l’Italia, insieme agli altri nove Paesi fondatori, decise di dar vita al Consiglio d’Europa quale espressione di un’Europa dei valori, altrettanto importante di quella economica. La seconda non esisterebbe, infatti, senza la prima: porto l’esempio simbolico della bandiera con le dodici stelle e dell’Inno alla Gioia, che sono stati adottati prima a Strasburgo che a Bruxelles. Da allora, abbiamo onorato il nostro impegno, mettendo a disposizione risorse intellettuali di donne e uomini di grande valore, adoperandoci con convinzione per favorire il progresso e l’affermazione dell’Organizzazione, facilitando costantemente il dialogo tra i suoi membri.
Oggi, con 47 Paesi membri in rappresentanza di circa 840 milioni di cittadini, il Consiglio d’Europa è un’organizzazione unica per perimetro geografico, struttura, metodi di lavoro e missione. Una missione incentrata sulla difesa dei diritti dell’uomo e sulla promozione della democrazia e dello Stato di diritto. Il Consiglio costituisce così un punto di riferimento insostituibile nella difesa del multilateralismo e per il rafforzamento della cooperazione internazionale.
Assumiamo la Presidenza del Comitato dei Ministri con l’ambizione di poter contribuire a ulteriori progressi, concentrandoci su alcune priorità in linea con le tematiche tradizionalmente al centro dell’azione internazionale dell’Italia per la tutela e la promozione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Questi saranno i nostri filoni prioritari d’azione:
- Rafforzare e rilanciare i principi e i valori fondanti del Consiglio d’Europa, con iniziative nei settori del patrimonio culturale, dei diritti sociali, dello sport e del diritto alla salute;
- Promuovere i diritti delle donne, l’empowerment femminile, i diritti dei minori e degli adolescenti e le politiche giovanili, con un focus sulla lotta alla violenza contro le donne, la tutela dei minori e l’educazione;
- Costruire un futuro a misura di persona, affrontando le sfide poste ai diritti umani, alla democrazia e allo Stato di diritto dalle nuove tecnologie e, in particolare, dallo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale.
Il Consiglio d’Europa è ormai parte della nostra vita quotidiana, nonché espressione di un multilateralismo concreto. L’Italia, in linea con la sua naturale vocazione multilateralista, lavorerà con convinzione per rendere ancora più forte questa nostra casa comune.