Nella sua consueta diretta Facebook del venerdì, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha parlato della questione Covid-19, della guerra in Ucraina e di laboratori privati.
“Chiedo ai nostri concittadini di continuare ad usare la mascherina al di là di quelle che saranno le decisioni prese a livello nazionale. Continuiamo a mantenere un atteggiamento di prudenza, mi rivolgo in particolare ai ragazzi all’uscita da scuola, nel tempo libero. La mascherina è un piccolo sacrificio, ma può portare un grande beneficio. Dobbiamo evitare che si ingolfino i nostri ospedali, perché dobbiamo riprendere, come già abbiamo iniziato a fare, tutte le altre attività di screening e di prevenzione per tante patologie che in questi due anni, a causa del covid, non sono state seguite.
Stanno arrivando anche in Campania centinaia di bambini ucraini, molti di loro purtroppo orfani. Noi abbiamo migliaia di famiglie che da anni si battono per poter adottare un bambino o una bambina. Vorremmo lavorare come Regione Campania per favorire le adozioni di bambini orfani da parte delle nostre famiglie. Il percorso di adozione è di una complessità inimmaginabile, ci vogliono anni e anni. Stiamo lavorando in queste ore per avanzare una proposta legislativa al Parlamento nazionale per rendere più rapida la procedura, lasciando ovviamente tutti i passaggi e i controlli fondamentali nell’affidamento a tutela e a garanzia del minore, ma tutto il resto di carico burocratico va eliminato. Più passa il tempo, più bambini lasciati senza famiglie, orfani di guerre, sono esposti a conseguenze drammatiche. Possiamo aiutarli, anche in collaborazione con il Consolato ucraino, a trovare una nuova casa.
Entro il mese di aprile, per quanto riguarda i laboratori privati, faremo un aggiustamento sui tetti di spesa, andando avanti sulla strada che già abbiamo tracciato: i tetti di spesa per struttura. Dobbiamo risolvere un’anomalia che abbiamo ereditato dai decenni passati: non possiamo accettare di avere per alcune prestazioni l’80% da laboratori privati e il 20% dal pubblico. È uno squilibrio storico, che stiamo affrontando, e che man mano stiamo sanando, trovando un punto di equilibrio ragionevole, tra pubblico e privato.”