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Danni psichici per l’aggressione subita dalla mamma, la difesa del 17enne: non è imputabile

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SAN GIUSEPPE VESUVIANO – L’omicidio è avvenuto solo 48 ore fa e già il tema verte sull’imputabilità dell’indagato. Il difensore del 17enne, l’avvocato Luca Raviele, chiederà una perizia per accertare se era capace di intendere e volere al momento dell’omicidio di Santo Romano e se è in grado di stare in giudizio.

Il minore domani dovrà comparire davanti al gip del tribunale per i minori per l’udienza di convalida, l’avvocato ha ribadito che: “Parliamo di un ragazzino con problemi di natura psichiatrica, come accertato da una precedente perizia eseguita due anni fa in merito ad un procedimento legato ad un’aggressione subita in casa dalla madre. Questa perizia sarà fornita al giudice e fungerà da base alla mia richiesta per accertare se il ragazzo avesse la capacità di intendere al momento dell’aggressione e se abbia le capacità di stare in giudizio. Ribadisco che queste cose sono scritte in una perizia relativa ad un precedente giudizio”. Il minore è accusato dell’omicidio di Santo Romano, il giovane di 19 anni deceduto dopo essere stato raggiunto al petto da un colpo di arma da fuoco esploso a San Sebastiano al Vesuvio e del tentato omicidio di un altro ragazzo ferito ad un gomito ed è ricoverato all’ospedale del Mare. Il penalista ha anche confermato la tesi della legittima difesa fornita al pm durante l’interrogatorio dall’indagato: “Il ragazzo racconta di avere reagito ad un’aggressione, durante la quale avrebbe ricevuto un calcio mentre qualcuno lo manteneva per un braccio e un altro gli mostrava un coltello, avrebbe estratto la pistola e, voltandosi dall’altra parte, avrebbe sparato con la sola intenzione di difendersi”.

gm

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