E’ iniziata oggi in Gran Bretagna una sperimentazione che con un prelievo di sangue, che consentirebbe di trovare la traccia di un eventuale cancro, malattia finita in secondo piano per la pandemia, ma che continua a provocare circa 500 morti al giorno solo in Italia. I tumori, in un giorno non troppo lontano, potranno essere diagnosticati proprio con un semplice prelievo.
Per capire se e quanto il metodo funziona, da oggi 140mila volontari britannici si sottoporranno a una sperimentazione molto ampia, gestita dal sistema sanitario inglese. Dal test ci si aspetta che riconosca 50 tipi di cancro prima che i mezzi diagnostici tradizionali riescano a osservarli, o comunque prima dei sintomi, facendo aumentare così le chance di successo delle cure. Il principio su cui si basa il test è che i tumori rilasciano nel sangue alcuni frammenti di cellule, con il loro Dna. Essendo il genoma delle cellule tumorali alterato rispetto a quello delle cellule normali, identificarlo permette di scovare l’impronta del cancro in fasi molto precoci.
Questo tipo di test – chiamato biopsia liquida – si parla già da qualche anno, ottenere le tecnologie per realizzarlo non è impresa da poco. Anche i margini di errore devono essere ridotti al minimo perché una diagnosi di cancro sbagliata può portare a guai seri. Negli Stati Uniti questo tipo di esame è stato già sottoposto a piccole sperimentazioni sull’uomo ed è disponibile in alcune circostanze, ma deve essere confermato da una tecnica tradizionale prima che la diagnosi sia certa. In Italia, in alcuni casi limitati, si usa una biopsia liquida per capire l’evoluzione di un tumore già sottoposto a cure. La sperimentazione che inizia oggi in Gran Bretagna e che darà i suoi risultati nel 2023 è invece la più vasta al mondo.