CASERTA – Per un gioco del destino il giorno prima che il gip Alessia Stadio firmasse l’invito a rendere interrogatorio, in seguito alla richiesta di arresto della Procura, il funzionario Francesco Biondi è stato nominato capo della Polizia municipale con decreto del sindaco di Caserta.
Sul funzionario responsabile dei settori Programmazione Urbanistica e Lavori pubblici pende anche una richiesta di rinvio a giudizio firmata dal sostituto procuratore Giacomo Urbano per corruzione e falso, reati relativi all’affidamento diretto per i lavori di ristrutturazione del canile municipale. Biondi era stato arrestato, ai domiciliari, il 13 giugno nell’ambito di un’indagine in cui gli venivano contestati i reati di turbata libertà degli incanti per diverse gare che riguardavano la manutenzione del verde pubblico nei plessi scolastici, falso e corruzione, ma il 28 giugno ha ottenuto la revoca della misura cautelare dalla dodicesima sezione del tribunale del Riesame di Napoli, che ha accolto nella sostanza le motivazioni dei legali del funzionario, gli avvocati Giuseppe Stellato e Giuseppe Ceceri. Già in sede di applicazione della misura cautelare il gip Daniela Vecchiarelli aveva escluso la sussistenza delle esigenze cautelari per la maggior parte dei capi di imputazione, concentrando il vulnus dell’accusa solo sulla gara per la riattazione del canile municipale e quella per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei plessi della scuola dell’infanzia. A distanza di quattro mesi dall’arresto, sul funzionario del Comune pende una nuova richiesta di misura cautelare per associazione a delinquere, due casi di corruzione e per turbata libertà degli incanti per l’affidamento dei quattro lotti del servizio di ‘manutenzione del verde pubblico e di pertinenza comunale’, per la ‘manutenzione del verde nel plesso scolastico di piazza Carlo III’ e per il servizio di manutenzione ordinaria del verde pubblico nelle aree cimiteriali di Caserta e Casola’. Giovedì verrà sentito dal gip Alessia Stadio del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che dopo l’interrogatorio preventivo deciderà sulla scorta degli elementi forniti da accusa e difesa se emettere il provvedimento restrittivo.
giovanni maria mascia