CAMPOBASSO – “Il Molise, nonostante il calo delle sorgenti, è ancora ricco d’acqua. Ma rischia seriamente di assistere inerme al collasso del sistema idrico se non si interviene in fretta per ridurre le dispersioni e gli enormi costi energetici che gravano sull’Azienda speciale Molise Acque. La partecipata regionale che gestisce gli impianti di captazione e sollevamento, quelle strutture indispensabili affinché arrivi l’acqua nelle case dei molisani e non solo”.
È quanto afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Angelo Primiani dopo una visita alla principale sorgente del Matese, quella di Riofreddo.
“Al momento, dalla sorgente vengono captati circa 1.600 litri di acqua al secondo – spiega Primiani – nonostante si tratti del minimo storico raggiunto dalla sorgente, è comunque una quantità enorme di acqua, a tal punto da rifornire gran parte del Molise oltre alla Campania. Basti pensare che nei periodi di massima capacità, la sorgente può arrivare fino a 3 mila litri al secondo, un flusso che dipende fortemente dalle precipitazioni, specialmente dalle nevicate”.
Per l’esponente dell’opposizione tuttavia, il vero paradosso riguarda i costi energetici: “Attualmente – afferma -, Molise Acque deve sostenere spese enormi per alimentare gli impianti. Impianti molto energivori che attingendo dal Pnrr e altri fondi potrebbero essere resi più efficienti e sostenibili, tanto da abbattere i costi anche fino a un terzo del totale. Parliamo di tanti, tantissimi soldi”. Quindi il tema della dispersione:
“Ci sono centri della nostra regione dove a causa di una rete logora e degli allacci abusivi, ogni giorno viene persa acqua per l’equivalente di 1.500 autobotti. È inammissibile. Perciò continuo a dire in tutte le sedi che è urgente intercettare ogni fonte di finanziamento per rendere la rete più moderna ed efficiente”. Su tutti questi temi Primiani sta lavorando ad un disegno di riforma complessivo del sistema idrico regionale “nella speranza – conclude – che la maggioranza possa accoglierlo nell’esclusivo interesse della collettività”.