“Venerdì 20, a Pavia, nel corso di una conferenza in programma presso il Collegio Cairoli di Pavia, mostreremo quanto sta mettendo in campo la Lombardia per arrivare agli obiettivi dell’Agenda 2030 e mitigare il Rischio Climatico. Infatti si sta lavorando alle misure di attuazione del Programma Regionale Energia Ambiente e Clima (PREAC) le quali prevedono più azioni e interventi, che saranno dettagliati e concretizzati attraverso la costruzione di interventi specifici e che richiederanno la partecipazione di cittadini, imprese e tutti i portatori di interesse economici e sociali. Quelle di seguito sono le azioni previste da Regione Lombardia: Sviluppo del teleriscaldamento; Sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili; Efficientamento dell’edilizia privata; Efficientamento dell’edilizia pubblica; Sviluppo del fotovoltaico; Sviluppo delle biomasse solide; Decarbonizzazione dell’industria; Sviluppo della mobilità a basse emissioni; Misure in ambito agricolo e assorbimenti di carbonio; Misure di economia circolare (ambito rifiuti); Sviluppo dell’idroelettrico; Sviluppo della filiera dell’idrogeno; Filiere della transizione ecologica; Semplificazione normativa e strumenti di regolazione; Contrasto alla povertà energetica; Adattamento al cambiamento climatico; 17 Aree territoriali per la Transizione Energetica. Dunque la Lombardia sta già creando un modello europeo. E’ inoltre un evento davvero importante in quanto inserito nel calendario della formazione professionale. Gli eventi, dunque sono ritornati in presenza e l’Ordine intende promuovere, per gli iscritti, sempre una formazione di qualità”. Lo ha affermato Roberto Perotti, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Lombardia, alla vigilia della conferenza in programma a Pavia, esattamente Venerdì 20, alle ore 21 presso l’Aula Magna del Collegio Cairoli di Pavia, in Piazza Cairoli.
“Un Programma a lungo termine di decarbonizzazione e circolarità dell’intero sistema economico, funzionale sia ad una robusta azione mitigatrice di contrasto alla deriva climatica, sia ad una nuova visione dell’impiego delle risorse, materiali ed energetiche, in termini di rinnovabilità e compatibilità con la salute dell’uomo e la qualità dell’ambiente. Così come quanto si sta facendo in Europa – ha proseguito Roberto Perotti – e a livello nazionale, in Lombardia già da anni si sta lavorando in queste direzioni e attraverso il Programma Regionale Energia Ambiente e Clima (PREAC) si è voluto riprendere e rafforzare gli obbiettivi proposti dall’atto di indirizzi in funzione della recente evoluzione della politica nazionale ed europea. Si pone infatti l’obiettivo di ridurre al 2030 le emissioni di gas climalteranti fino a 43,5 milioni di tonnellate, che significa una riduzione del 43.8% rispetto al 2005”.
Venerdì 20 gennaio alle ore 21:00, presso l’Aula Magna del Collegio Cairoli di Pavia, in Piazza Cairoli. E il titolo sintetizza tutto : “Crisi climatica e Scenari energetici”. L’evento è organizzato dall’Ordine dei Geologi della Lombardia, con la collaborazione del Collegio Cairoli di Pavia e del Rotary Club di Pavia. Il tutto con la presenza di autorevoli relatori: Alberto Rotondi (Dipartimento di Fisica di UNI Pavia), Roberto Calabrò (ricercatore aziendale) e Stefania Migliavacca (docente di economia dell’Energia e dell’Ambiente), moderati da Andrea Zatti (Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali – UNI Pavia)
“Cercheremo di dare risposta a questa domanda: siamo veramente pronti ad affrontare queste sfide? Analizzeremo dati e osservazioni più recenti da satelliti, stazioni a terra e sonde sottomarine per confrontarle con le anomalie riscontrate nelle concentrazioni dei gas serra – ha continuato Perotti – in particolare di anidride carbonica (CO2). Non mancheranno analisi legate alla transizione energetica verso le energie rinnovabili. L’Europa e l’Italia si sono impegnate a ridurre, entro il 2050 – ha affermato il Presidente dell’Ordine dei Geologi della Lombardia – le emissioni dei gas serra fino al 70%, rispetto a quelle emesse nel 1990. Cosa comporta la realizzazione di impianti rinnovabili? Di quale e quanti materie prime ci sarà bisogno? Domande alle quali verrà fatta un’analisi oggettiva e con dati scientifici”.
Dal periodo preindustriale ad oggi la temperatura ha già registrato un aumento superiore ad un grado. La transizione ecologica non sarà una cena di gala.
“Dal periodo preindustriale ad oggi, la temperatura del pianeta è aumentata in media di 1.1° C e gli effetti stanno già causando danni evidenti (fonte NESA, IPCC), ma non dobbiamo pensare che si tratti di un fenomeno che affliggerà le generazioni future. Tuttavia il cambiamento climatico è già qui!
La transizione ecologica non sarà una cena di gala, occorrerà essere pronti e cambiare i nostri comportamenti. Ed occorre soprattutto abbandonare l’idea errata che l’energia sia il problema: l’energia è un bene essenziale – ha concluso Perotti – e potente, che alimenta la crescita economica e il benessere. Ciò che dobbiamo fare è sganciare il suo impiego dalle emissioni di carbonio (il vituperato decoupling) in tempo utile per preservare noi stessi e il nostro stile di vita.
La storia del nostro Pianeta ci racconta che l’ambiente terrestre è sempre mutato, ma l’accumulo dei gas serra nell’atmosfera, avvenuto negli ultimi 100 anni, è un cambiamento senza precedenti per scala e rapidità. La scienza ci dice che questo accumulo porterà a drammatici cambiamenti del clima e che gli incrementi osservati corrispondono alle quantità emesse dalle attività dell’uomo, soprattutto attraverso il consumo di fonti fossili.
Negli ultimi decenni l’umanità ha colto la sfida di ridurre progressivamente queste fonti di energia, investendo in alternative a basse emissioni, soprattutto sole e vento. Tuttavia, la strada sarà ancora lunga: i recenti scenari prevedono un consumo di combustibili fossili anche oltre il 2050. Progressivamente, la tecnologia deve aiutarci a superare i limiti attuali delle fonti rinnovabili (l’impossibilità di programmarne la produzione e la difficoltà di stoccaggio).
Siamo, quindi, nel mezzo di una transizione energetica i cui obiettivi potranno essere raggiunti solo se l’intera comunità internazionale deciderà fattivamente di aderire a questo ambizioso progetto; fondamentale è capire se tutto questo si compirà in tempo per evitare gli effetti più catastrofici del riscaldamento globale. Dobbiamo abbandonare l’idea errata che l’energia sia il problema: l’energia porta crescita economica e benessere. Ciò che dobbiamo fare è sganciare il suo impiego dalle emissioni di carbonio, in tempo utile per preservare noi stessi e il nostro stile di vita”, termina la nota stampa.