Durante il vertice del 12 maggio, la Conferenza delle Regioni ha chiesto al governo la revisione dei parametri per la classificazione delle aree di rischio, con il superamento dell’indice Rt sui casi sintomatici.
In attesa di una proposta definitiva, che dovrebbe arrivare entro domenica 16 maggio, i nuovi criteri cui le Regioni hanno pensato sono l’incidenza di positivi su 100mila abitanti e l’occupazione dei posti in terapia intensiva e in area medica negli ospedali. Ad annunciarlo è Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli-Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni. L’indice Rt, ha detto, “rischia di essere distorsivo quando i contagi scendono”. La Conferenza propone di garantire un numero minimo di tamponi che sia proporzionale al livello di incidenza del contagio all’interno di una Regione.
In zona rossa, che ora scatterebbe con oltre 250 casi Covid su 100mila abitanti, andrebbe effettuato un minimo di 500 tamponi. In arancione – tra i 150 e i 249 casi su 100mila abitanti – il minimo è 250. In gialla – tra i 50 e 149 casi su 100mila abitanti – se ne effettuano almeno 150. In bianca – fino a 49 casi su 100mila abitanti – almeno 100