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Covid e vaccini: stop Astrazeneca e J&J per scarso utilizzo

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Sono state sospese le consegne alle Regioni dei vaccini di AstraZeneca e di Johnson & Johnson per uno scarso utilizzo delle stesse. Le scorte non mancano, anzi, e alcune Regioni si sono persino trovate nella strana situazione di chiederne la parziale restituzione alla struttura commissariale. È il caso dell’Emilia-Romagna, che vorrebbe riconsegnare più di 100mila dosi inutilizzate di AstraZeneca. Il Lazio ha addirittura dichiarato di non avere più bisogno di forniture di quel vaccino. Alessio D’Amato, l’assessore alla sanità della Regione, è certo di avere abbastanza fiale per portare a termine i richiami. Una volta finite, si andrà avanti con gli altri vaccini disponibili.

Nonostante lo stop momentaneo, la struttura commissariale del generale Figliuolo ha comunque messo in chiaro che tutte le Regioni che lo riterranno opportuno potranno chiedere nuove dosi di AstraZeneca e Johnson & Johnson. I dati disponibili indicano che difficilmente qualcuno approfitterà dell’offerta. Nei primi dieci giorni di luglio sono stati somministrati circa 5,4 milioni di vaccini in tutto il territorio nazionale e, tra richiami e prime dosi, Pfizer ha coperto quasi da solo questo totale, con 3,9 milioni di dosi inoculate (1,2 milioni contando solo le prime dosi). A confronto, sono state usate appena 33mila fialette di Johnson & Johnson (monodose) e 7.273 di AstraZeneca. Il vaccino anglo-svedese è usato soprattutto per fare i richiami agli over 60. Ma ormai la copertura vaccinale nelle fasce più anziane della popolazione è a buon punto, dunque l’utilità dei vaccini a vettore virale sta diventando sempre più ridotta.

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