Il vaccino messo a punto da Reithera era anche diventato famoso come “vaccino dello Spallanzani”, eppure l’ospedale non ha partecipato alla Fase 2 di reclutamento dei primi volontari. Dal nosocomio chiariscono che non c’è alcuna intenzione di defilarsi dalla sperimentazione, intanto il prosieguo della ricerca rischia di subire una battuta d’arresto perché i fondi che erano stati promessi non sarebbero ancora arrivati.
Andando per tappe: l’ospedale Spallanzani non ha reclutato volontari, né effettuato iniezioni, ma la Fase 2 si è comunque conclusa in altri 25 nosocomi con il reclutamento di mille volontari, poco più dei 900 previsti. Si attendono ora i risultati degli esami del sangue delle persone che hanno ricevuto le dosi per poter passare alla successiva Fase 3. Intanto, il coordinatore della Fase 2 è rimasto un medico dello Spallanzani, Simone Lanini, anche se l’ospedale non ha contribuito in termini di volontari arruolati. Dallo Spallanzani, il direttore scientifico Giuseppe Ippolito ha chiarito che non c’è alcuna intenzione di defilarsi dalla sperimentazione e, a sua volta, da Reithera fanno sapere che “l’Istituto era uno dei centri per lo studio di fase 2 e il coordinating investigator è una figura dello Spallanzani che ha contribuito alla redazione del protocollo”.
Sempre l’azienda ha spiegato che le vaccinazioni sono state tutte eseguite “e il monitoraggio della sicurezza e dell’immunogenicità del vaccino sta proseguendo secondo i piani”. Per passare alla Fase 3 bisogna comunque aspettare i risultati delle analisi sui mille volontari ed eventualmente servirebbero fondi