Fenomeno in crescita secondo il report della Criminalpol. Vittime a maggioranza donne, minorenni e di nazionalità straniera
Dal 9 agosto 2019 – data di entrata in vigore della legge n. 69 denominata “Codice rosso” – al 31 dicembre 2021 si è registrato un aumento dei delitti connessi al fenomeno dei cosiddetti “matrimoni forzati”. L’85% delle vittime è di genere femminile, un terzo sono minorenni e prevalentemente di origini straniere.
È quanto emerge dal report realizzato dal Servizio analisi criminale della direzione centrale Polizia Criminale, ufficio a composizione interforze che, nell’aggiornare il quadro sulla diffusione del fenomeno, ha approfondito l’analisi su vittime e autori.
Il documento mette in evidenza come il numero dei delitti presenti nella banca dati delle Forze di polizia, attestatosi a 20 eventi nel 2021, sia andato aumentando progressivamente nei periodi analizzati, con una maggiore concentrazione nelle regioni settentrionali, mentre al centro-sud si registrano valori bassi o nulli, ad eccezione della Sicilia.
Vittime principali sono ragazze costrette ad abbandonare la scuola, col timore di denunciare anche per mancanza di informazioni sui soggetti cui rivolgersi o perché lo stato di controllo in cui vivono impedisce loro di poterlo fare.
I presunti autori noti sono per il 71% di genere maschile e, prevalentemente, di nazionalità straniera.