CASERTA – È Domenico Amirante, ordinario di Diritto Pubblico Comparato e Diritto dell’Ambiente dell’Università Vanvitelli, il vincitore del premio letterario Basilicata, giunto quest’anno alla sua 53esima edizione e promosso, sin da 1972, dal Circolo Culturale “Silvio Spaventa Filippi” di Potenza.
Un appuntamento di grande prestigio, svoltosi per anni sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica e presieduto per un quarto di secolo, su invito di Emilio Colombo, da Carlo Bo, che quest’anno si è arricchito di una nuova sezione denominata “Emanuele Gianturco” e riservata ai saggi di Diritto che interpretino lo spirito del giurista e che vedano le varie branche del diritto in collegamento tra loro e non disdegni l’aspetto culturale, politico e umano.
La giuria presieduta dall’avvocato Aldo Morlino e composta dai notai Incoronata Coviello e Francesco Saverio Carretta, con l’assistenza di Santino Bonsera in rappresentanza della Fondazione Premio Basilicata, ha ritenuto all’unanimità meritevole dell’ambìto riconoscimento il saggio dal titolo “Costituzionalismo ambientale. Atlante giuridico per l’Antropocene”, edito da Il Mulino e scritto nel 2022 dal professore ordinario di Diritto Pubblico Comparato e Diritto dell’Ambiente del dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, con sede a Caserta. “Il titolo del libro cattura l’attenzione non solo degli addetti ai lavori, ma anche di un pubblico più ampio, infatti, pur trattando un tema, quello ambientale che oggi gode di notevole rilevanza e attenzione tanto che anche il diritto, nella sua accezione più ampia, ha avuto la necessità di affrontare tale tematica, sia dal punto di vista normativo che da quello dottrinario, tocca le corde della percezione della condizione di crisi del pianeta, che è al contempo una crisi di civiltà. Il libro apporta un contributo fondamentale alla letteratura in tema di costituzionalismo ambientale su scala globale, perché riesce a mostrare sin dalle prime pagine la rilevanza del concetto di Antropocene per il diritto costituzionale e la convergenza sulla centralità del tema ambientale in contesti costituzionali profondamente diversi tra loro, cui consegue la centralità del diritto comparato. Lo studio condotto dall’autore ha come «prisma» e «bussola» il diritto comparato ma si confronta anche con altri rami
diritto, da quello internazionale a quello amministrativo, e con altre discipline, come l’ecologia, tracciando un vero e proprio «atlante giuridico per l’Antropocene», utilizzando l’espressione del titolo del volume. Tale volontà è ben realizzata anche attraverso l’articolazione nei cinque capitoli”, si legge nella motivazione ufficiale del premio che è stato consegnato dalla Commissione ad Amirante, nel corso della cerimonia svoltasi lo scorso sabato 26 ad Avigliano, alla presenza anche del presidente della fondazione “Emanuele Gianturco”, Donato Verrastro, e del padrone di casa Bonsera, presidente della fondazione Premio Basilicata. “Ricevere il premio dedicato a Emanuele Gianturco, figura importantissima dell’accademia giuridica napoletana, nell’ambito del prestigioso premio letterario Basilicata, è motivo di grande orgoglio e felicità perché riconosce il valore del mio saggio che tratta un tema attuale qual è quello del costituzionalismo ambientale che è centrale nell’epoca in cui viviamo, se solo si considera che la nostra costituzione nel 2022 è stata modificata con l’inserimento di articoli, come in particolare il 9 ed il 41, che considerano l’ambiente e la sua tutela uno dei principi fondamentali della Repubblica Italiana”, dichiara Amirante