NAPOLI – Al centro dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Lucia Simeone, detta Luciana, segretaria dell’eurodeputato Fulvio Martusciello, ci sarebbero alcune fatture ritenute false,
La Simeone avrebbe preso parte alla spartizione di una mazzetta e per questa ragione si ritrova ora accusata di associazione a delinquere, riciclaggio e corruzione. Parliamo del filone di indagine aperto in Belgio sulle presunte tangenti pagate da lobbisti vicini all’azienda Huawei.
Nel mirino la lettera missiva firmata da otto eurodeputati, fra i quali Fulvio Martusciello, diretta a tre commissari europei, nella quale si invitava l’Ue ad aprire alla concorrenza nella diffusione della tecnologia 5G.
Le due fatture sarebbero state inviate il 7 gennaio e il 15 febbraio 2021, inoltrate dal portoghese Nuno Miguel Benoliel de Carvalho Wahnon Martins, anch’egli ex collaboratore di Martusciello. (In foto Lucia Simeone e Fulvio Martusciello)
