Il 3 maggio si è tenuto un incontro per la riapertura di rinnovo del CCNL Federculture. La delegazione trattante ha aperto l’incontro dichiarando subito di voler lavorare speditamente per arrivare in tempi brevi alla stipula del rinnovato contratto che trovi la soddisfazione di tutte le parti.
In più di un’occasione Federculture ha annunciato di voler accogliere la richiesta sindacale volta ad aumentare il grado di partecipazione delle OO SS ma, concretamente, non ha dato alcun chiaro segnale in tale direzione rinviando genericamente al tavolo di secondo livello molte delle richieste avanzate dalla rappresentanza dei lavoratori.
La parte datoriale, dichiarando di voler aggiornare il contratto con le normative vigenti, ha rappresentato l’esigenza di introdurre ulteriori forme di flessibilità lavorativa. La revisione economica, seppur non esplicitata, sarà oggetto della proposta complessiva che verrà inviata nelle prossime ore. L’introduzione di nuove formule di flessibilità troveranno la ferma opposizione di questa Organizzazione, in special modo se si chiedesse di aggirare i limiti contrattualmente previsti.
La Fp Cgil, nel ribadire che molte delle richieste rappresentate nella piattaforma unitaria non sono state neppure menzionate, ha avanzato grandi perplessità sulla pluralità di temi da rinviare alla contrattazione di secondo livello, che se non dichiaratamente enunciati, finirebbero per non trovare alcuna corrispondenza, ancora una volta, in molte realtà aziendali.
Alla richiesta della Fp Cgil di introdurre nuove professioni nel sistema di classificazione e il necessario riallineamento di quelle esistenti, alla luce di alcune verifiche effettuate nei posti di lavoro, la Federazione datoriale non ha risposto in modo chiaro. Così come all’istanza di rendere permanente l’EAR come riconoscimento di professionalità, le Aziende hanno risposto che è loro intenzione abrogare l’istituto.
Qualche segnale di apertura è stato dato al ripristino dell’art. 64 ter per la valorizzazione del personale. A fronte della richiesta unitaria di introdurre forme di finanziamento contrattuali per la sanità integrativa, le Aziende hanno risposto di essere orientati verso il rinvio del tema in sede decentrata che non farebbe altro che mantenere le disuguaglianze tra lavoratrici e lavoratori pur appartenenti al medesimo sistema contrattuale.
Alla richiesta di definire l’ammontare del riconoscimento economico del triennio scaduto non si è ottenuto riscontro, motivo per il quale la Fp Cgil ha rammentato che per circa diciotto mesi di vacanza nei rinnovi del 2011 e del 2016, le parti hanno condiviso la corresponsione dell’una tantum di circa 700 € sul livello C2 e un aumento tabellare del 4,5% per i restanti mesi di vigenza contrattuale.
Nel proprio intervento, la Fp Cgil ha rinnovato l’esigenza di un protocollo nazionale che dia la cornice normativa al lavoro agile e ha ribadito la necessità di affrontare tutte le materie oggetto della piattaforma. Aspettiamo di ricevere la documentazione e di riaggiornare il tavolo per informare le lavoratrici ed i lavoratori sul prosieguo dei lavori.