Vincenzo Schiavo è stato eletto vicepresidente di Confesercenti nazionale, con delega a rappresentare il Mezzogiorno. Un prestigiosissimo incarico di cui viene insignito per la prima volta, nei 50 anni di storia dell’associazione di categoria, un membro campano. Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Interprovinciale (Napoli, Avellino e Benevento) e Interregionale (Campania e Molise), ha accolto con entusiasmo e responsabilità il nuovo importante incarico, che avrà la durata di tre anni.
La nomina è avvenuta a Roma nell’ambito dell’Assemblea 2021 di Confesercenti, tenutasi stamane presso il Salone delle Fontane, all’Eur. Confermata alla presidenza di Confesercenti Patrizia De Luise, l’evento è stato aperto dal messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ha visto gli interventi del Ministro del Turismo Massimo Garavaglia e, in chiusura, le interviste in presenza a Giuseppe Conte, presidente M5S, Enrico Letta, segretario PD, Giorgia Meloni, presidente Fratelli d’Italia, e Matteo Salvini, segretario Lega.
«Sono onorato di essere vicepresidente di Confesercenti con delega al Mezzogiorno – ha commentato Vincenzo Schiavo – e ringrazio gli associati e coloro che mi hanno nominato. Intendo proseguire il lavoro sin qui svolto in Campania e in Molise, stando al fianco delle imprese per tutelarle, intercettare le nuove opportunità economiche del soprattutto per fungere da filtro tra il Governo e i nostri associati per assecondarne lo sviluppo e il consolidamento. Come delegato al Mezzogiorno rappresenterò oltre 45mila attività, di 8 regioni, iscritte a Confesercenti. Il nostro Osservatorio ha già analizzato la situazione attuale e il divario tra centro-Nord e Sud deve essere assolutamente colmato, perché solo dalla ripartenza e del rilancio del Mezzogiorno passa quello dell’Italia. I dati in nostro possesso raccontano di un reddito pro capite al Sud che è quasi la metà di quello del Settentrione, ulteriormente abbassato con la pandemia e in via di rilancio, ma parliamo sempre di circa 19.500 pro capite dalle nostre parti contro il 35.550 di previsione per il 2021 del Nord. Nel Mezzogiorno ci sono solo il 30% delle imprese italiane eppure il tasso di disoccupazione è quasi del 17%, cinque punti in più della media nazionale e 10 punti in più del centro-Nord».