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Commercialisti contro Melillo: “Parole gravi che ledono dignità e immagine della categoria”

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NAPOLI – “I commercialisti sono consapevoli di essere, con il loro ruolo, un presidio di legalità, conoscono molto bene le loro responsabilità professionali e sociali, motivo per il quale i presidenti delle associazioni nazionali Marco Cuchel (Anc) Mario Michelino (Andoc) e Domenico Posca (Unico) esprimono fermamente il loro disappunto nei confronti delle affermazioni” rese nei giorni scorsi dal procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, in occasione di un convegno a Napoli sul tema di contrasto al riciclaggio.


Secondo il procuratore, recita una nota dei sindacati, “le segnalazioni di operazioni sospette compiute dai professionisti, commercialisti compresi, sono estremamente esigue rispetto a quelle degli operatori bancari e finanziari, e lo stesso ritiene che questa situazione sia il segnale addirittura di una mancanza di crescita culturale e di responsabilità sociale di molte categorie professionali”. Purtroppo, scrivono i presidenti, “dobbiamo constatare il persistere di luoghi comuni e di informazioni fuorvianti che non corrispondono alla verità dei fatti ed è anche per questo che le parole di Melillo sono particolarmente gravi perché colpiscono la dignità e l’immagine della nostra categoria. È bene ricordare – si legge ancora – che, nell’ambito delle attività di segnalazione, i commercialisti sono chiamati agli stessi adempimenti in capo agli istituti bancari e finanziari”, e “quest’ultimi, ovviamente, gestiscono per la natura dell’attività svolta milioni di transazioni”. I commercialisti, invece, “per la tipologia del loro lavoro, intervengono solo su una minima parte delle operazioni finanziarie e di certo non dispongono delle stesse strutture e risorse per la compliance, in ogni caso, hanno sempre adempiuto e continuano ad adempiere quotidianamente, con impegno e determinazione, agli obblighi che la legge stabilisce”.

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