Colletti bianchi e camorra, assolto in appello imprenditore ritenuto vicino ai Moccia

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AFRAGOLA – Dopo essere stato condannato ad otto anni di reclusione in primo grado, con il rito abbreviato, per concorso esterno in associazione mafiosa, è stato assolto dalla quinta sezione della corte di appello di Napoli l’imprenditore Enrico Petrillo, difeso dagli avvocati Dario Carmine Procentese e Giovanni Vignola.

La sentenza è stata emessa nell’ambito del maxiprocesso ai ‘colletti bianchi’ collegati ai fratelli Moccia. in primo grado avevano pesato sulla posizione di Petrillo le dichiarazioni accusatorie di numerosi pentiti, tra cui Michele Puzio (condannato a 19 anni e nove mesi), Salvatore Scafuto, Antonio Cinquegrana e Rocco D’Angelo, che lo collocavano tra gli imprenditori collusi con il clan Moccia di Afragola, e poi c’erano anche delle intercettazioni telefoniche e ambientali a rendere gravoso il quadro probatorio, poi rivalutato dai giudici d’appello. Tra gli affari gestiti dal clan vi sarebbero soprattutto gli appalti ferroviari e dell’alta velocità. Queste le pene rideterminate in appello: a Nicola Avverso 6 anni e 8 mesi; a Pasquale Carrese 7 anni e 4 mesi; a Vincenzo Caputo 6 anni e 8 mesi; ad Anna Ceriello 5 anni e 6 mesi; a Giovanni Forte 6 anni e 8 mesi; ad Antonio Amabile 8 anni e 4 mesi; a Raffaele Castaldo 6 anni e 8 mesi; a Santo Silvestro 7 anni e 4 mesi; a Domenico Cimini 21 anni e 4 mesi in continuazione con altre sentenze; ad Anselmo Vitucci 17 anni; ad Antonio Donatore 7 anni e 8 mesi; a Giuseppe Puzio 9 anni e 2 mesi; a Tommaso Paribello 7 anni e 8 mesi. I fratelli Angelo, Antonio e Luigi Moccia hanno scelto il rito ordinario e sono a dibattimento.