Circeo, scoperti i resti di 9 uomini di Neanderthal, Franceschini: “Una scoperta eccezionale”

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Dopo oltre ottant’anni dopo la scoperta del sito paleolitico della Grotta Guattari a San Felice Circeo, in provincia di Latina, grazie ad una nuova ricerca della Soprintendenza archeologica di Frosinone e Latina in collaborazione con l’Università di Tor Vergata, sono stati rinvenuti altri reperti fossili “attribuibili a 9 individui di uomo di Neanderthal”. “Un ritrovamento eccezionale”, per il ministro della Cultura Dario Franceschini.

Nell’ambito di una operazione di messa in sicurezza della grotta Guattari, già in corso dal 2020, grazie agli studi del paleontologo Alberto Carlo Blanc, si era compresa immediatamente la grandissima rilevanza di questo sito, classificato come uno dei più importanti del paleolitico medio europeo.

 Si tratta di “un ambiente assolutamente unico”, spiega Mario Rolfo, docente di archeologia preistorica dell’Università di Tor Vergata, perché un crollo, forse dovuto ad un terremoto, ne chiuse l’ingresso circa 60 mila anni fa. Al suo interno, stratificata nel tempo, una straordinaria banca dati di elementi fossili, resti di vegetali, di umani e anche di animali dei quali non si conosceva la presenza in queste zone, elementi che secondo i ricercatori permetteranno ora di ricostruire la storia di tutto il Circeo e della pianura pontina, luoghi che l’uomo di Neanderthal ha frequentato per un arco di tempo che va da 300mila ad almeno 50mila anni fa.

La nuova indagine si è estesa in particolare ad un’area della grotta che non era stata toccata nemmeno dal lavoro di Blanc. Si tratta della zona detta “del laghetto”, perché da ottobre ad aprile viene allagata dalla falda sottostante. Proprio in quell’area sono stati rinvenuti diversi resti umani, tra cui una calotta cranica, un frammento di occipitale, frammenti di cranio (tra i quali due emifrontali), frammenti di mandibola, due denti, tre femori parziali e altri frammenti in corso di identificazione.