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Chiusura “Casa di Maria”: presidio contro il trasferimento

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NAPOLI – Ieri l’appello del sindaco Francesco Somma, oggi il presidio a “Casa di Maria”, la struttura riabilitativa per ammalati con problematiche mentali che ha perso la convenzione con l’Asl e sarà smantellata.

Da stamattina dovrebbe iniziare l’esodo dei pazienti, assistiti da oltre 10 anni nella struttura di Pimonte (Napoli), piccolo comune dei Monti Lattari.
I pazienti sono stati avvertiti ieri sera del loro trasferimento e sono in stato di forte agitazione. I parenti sono al loro fianco. Non tutti saranno trasferiti oggi. ”A me hanno detto che questa mattina alle 11,30 tocca a mia madre essere trasportata in un altro presidio sanitario, a Nocera Inferiore, e temo molto per il trauma che subirà da questo cambiamento – spiega Carolina B., figlia della paziente sessantenne – Mia madre viene curata qui da 10 anni con infinita dedizione da parte degli operatori sanitari che oggi sono tutti presenti al nostro fianco, insieme con i commercianti della zona, per cercare di scongiurare questo trasferimento”.
Il sindaco Francesco Somma, giovane medico, è anch’egli al presidio pacifico, dalla parte degli operatori, degli ammalati, delle loro famiglie e dei rappresentanti del commercio di Pimonte. Ha spiegato nella sua lettera-appello, recapitata ieri al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il grave danno che ne subirebbe il suo piccolo comune: “Questa struttura ha saputo bene integrare nella nostra comunità i pazienti, e anche gli operatori, quasi tutte donne in età avanzata, che non riuscirebbero a trovare un’alternativa occupazionale. Penso anche alle tante attività commerciali fornitrici del necessario a questa struttura, che ne subirebbero una grave perdita economica”. “Casa di Maria”, in via Fontana 1, rappresenta quindi a Pimonte una realtà importante, non solo sanitaria, ma anche sociale ed economica che il primo cittadino vorrebbe preservare.
Per questo ha anche proposto di utilizzare “uno dei tanti edifici del Comune” per trasferire gli ammalati dall’attuale struttura, risultata troppo onerosa per le casse della Sanità campana, ma in tal modo lasciando a Pimonte la possibilità di continuare ad assistere le 17 persone fragili che oggi sono tutt’uno con il Comune dei Monti Lattari.

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