Chiude lo storico programma, ideato da Fabio Fazio e Marino Bartoletti, “Quelli che il calcio”. Era il 26 settembre 1993, quando andò in onda, su Rai 3, la prima puntata. Dopo quasi trent’anni, la trasmissione ha chiuso i battenti, dopo il forte calo di ascolti.
Il programma ha visto un susseguirsi di conduttori. I primi furono gli stessi ideatori Fazio e Bartoletti, dal 1993 al 2001, successivamente il timone passò nelle mani di Simone Ventura fino al 2011.
Dopo la decennale conduzione della Ventura, c’è stato un susseguirsi di cambi di guida, Victoria Cabello dal 2011 al 2013, Nicola Savino dal 2013 al 2017 e per finire dal 2017 all’ultima puntata del 2021 da Luca e Paolo e Mia Ceran.
Lo storico comico Ubaldo Pantani ha scritto una lunga lettera di addio, in merito alla chiusura della trasmissione:
“Quelli che il calcio” non ha chiuso.
Ubaldo Pantani
Il 2 dicembre 2021 “Quelli che il calcio” non ha chiuso, semplicemente perché aveva già chiuso. Il format ideato da Marino Bartoletti e Fabio Fazio, rielaborato e passato di mano in mano fino a giorni nostri con Luca, Paolo e Mia alla conduzione, ha chiuso il 2 maggio 2021.
Il 2 dicembre 2021 ha chiuso un programma d’intrattenimento per la prima serata che la rete aveva proposto di pensare all’ultimo gruppo di lavoro reggente. Il neonato “Quelli che il lunedì” però, non è partito bene e nonostante lo spostamento dopo appena due puntante al giovedì, l’accortezza di togliere il suffisso “lunedì” dal titolo e l’evoluzione in talk, ha racimolato ascolti così bassi da indurre l’azienda a chiuderlo. Le colpe? Un po’ di tutti: quando si perde, chi più, chi meno, tutti hanno delle responsabilità. Ognuno si prende le sue, se vuole. Altrimenti si può sempre invocare la sfortuna, che non passa mai di moda.
A me è dispiaciuto ma non così tanto. La botta grossa l’ho avuta l’ultima puntata che è andato in onda “Quelli che il calcio”. Mi ricordo che imitando un Antonio Conte felice e commosso per la vittoria del campionato della sua Inter, ho camuffato la mia emozione con la sua. Quella domenica, sì che ero triste. Nonostante l’idea di andare in prima serata ero triste perché stava chiudendo un programma storico e una parte della mia vita. Quando lavoravo con la Gialappa’s, sognavo che la mia Spal o il Pisa andassero in serie A per essere invitato a “Quelli che il calcio” come tifoso inviato allo stadio. La Spal c’è arrivata nel 2017 e io facevo già parte del cast già da 7 anni.
Ce ne ho passati 12 di anni, là dentro. Ho fatto puntate più di chiunque altro nella storia del programma: mi ci sono fidanzato, lasciato, truccato, travestito; ho riso, cantato, ballato, improvvisato, divertito, deluso, mangiato alla mensa, al bar, alle macchinette, nei camerini, in piedi. Ho attraversato i governi Simona, Victoria, Nicola, Nicola con la Gialappa’s, Luca & Paolo e Mia. Ho scritto con Giovanni, Elisabetta, Walter, Andrea. Sono stato truccato da Bruno, Lorenzo, “parruccato” da Valeria. Sono stato diretto da Paolo – che colpo da Maestro, prendere alla lettera lo “speravo de’ mori’ prima” di Totti – Celeste, Fabio, Massimo, Caterina, Luigi, Fabrizio, Fania. Ho lavorato con Fabio, Dario, Furio, Ennio, Mericri, Mattia, Marcello, Massimo, Stefano, Marco, Chicco, Luca, Alessandro, Massimo ancora e tanti altri professionisti esemplari. Sono stati aiutato da Silvia, Alexandra, Danila, Chiara, Angelica, Jacopo, Cristina, Gea, Julian, Ilaria, Maria Grazia, Beba, Marina, Giovanna e decine di altri collaboratori, scenografi, tecnici, sarte, costumiste, redattori cortesi, precisi e accorti. E tanti colleghi splendidi e talentuosi, tutte persone per bene. Loro non li rammento nemmeno per nome sennò mi metto a piangere davvero. “Quelli che il calcio” non ha chiuso. Giocherà sempre insieme a noi.
Grazie a tutti, vi vorrò sempre bene.
A, spero, presto.
Il nome della trasmissione deriva dal titolo della canzone “Quelli che” di Enzo Jannacci
Il format nacque, a detta del conduttore e ideatore Fabio Fazio, come una traduzione televisiva del programma radiofonico di Rai Radio 1. Durante la trasmissione venivano divulgati i risultati della Serie A e di Serie B, che comparivano successivamente nella parte bassa dello schermo. Nella parte alta apparivano le partite commentate dagli inviati vip di turno o l’inviato nella manifestazione. Quando una squadra di Serie A segnava un gol, veniva comunicato in diretta e in sottofondo veniva trasmesso l’urlo dei tifosi e la musica dell’inno della squadra.