Si chiude oggi la 56esima edizione del Vinitaly che ha registrato un boom di visitatori per il Padiglione Campania con 220 aziende e i suoi territori: Irpinia, Sannio, Terra di Lavoro, Napoli, Costa d’Amalfi e Cilento. L’edizione della ripartenza in presenza con numeri importanti – 4400 aziende, 19 nazioni e oltre 700 top buyer da 50 paesi – ha confermato il trend in crescita per la produzione vitivinicola regionale, soprattutto quella legata all’elevato tasso di occupazione delle sale Procida e Vesuvio con un ricco programma di attività, un exhibit olografico di promozione dei vitigni autoctoni campani, il maxiledwall di promozione del territorio e l’imperdibile Enoteca regionale.
Ampia la partecipazione alle masterclass, degustazioni e conferenze stampa che hanno animato i quattro giorni dopo gli anni di stop forzato a causa del Covid-19. Grande successo anche per gli incontri BtoB con delegazioni di buyer provenienti dal Canada, dagli Stati Uniti e dal Nord Europa che hanno apprezzato oltre alle produzioni regionali l’organizzazione e la tecnicità degli incontri di degustazione organizzati dalla Regione Campania con il supporto dell’AIS Campania; grande interesse anche per la presentazione del progetto Medways_EU, del progetto ViteResZero, progetto di gestione dei vigneti a residuo zero e uso innovativo delle risorse idriche, come del progetto Indigena Sannio Camaiola e GREASE, modelli sostenibili di coltivazione del vitigno Greco – finanziati con le risorse del PSR campano. Molto suggestiva la proiezione olografica che, all’interno dello stand Campania, tramite un’attrice con i tipici abiti dello stile pompeiano, valorizza i principali vitigni campani sopravvissuti alla filossera e che regalano ancora oggi i migliori vini. Appuntamento a Vinitaly 2023, che si terrà sempre a Verona dal 2 al 5 aprile.