La Cina ha ammesso per la prima volta la scarsa efficacia dei suoi vaccini contro il Covid-19: “non hanno un tasso di protezione molto alto”. Lo ha reso noto Gao Fu, a capo del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie della Cina, parlando in conferenza stampa ieri da Chengdu.
Gli agenti e i carabinieri inviati in via Micene, a Milano, intervenuti per un assembramento di centinaia di ragazzi, tutti lì per il video del rapper Neima Ezza, sono stati costretti a lanciare un lacrimogeno per disperdere la folla.
Il direttore sanitario dello Spallanzani di Roma lancia un appello ai sindaci per dare “forza e coraggio alle persone, accompagniamole in questo percorso: miglioriamo i trasporti, aumentiamo la ricettività delle scuole, attrezziamo i nostri parchi dotandoli di strutture modulari per il tempo libero e per lo sport”.
Si apre l’ultimo capitolo, solo in ordine di tempo, delle ostilità tra l’Unione europea e AstraZeneca. Una lettera partita da Bruxelles il 19 marzo, evidenzia come la Commissione Europea abbia ulteriormente richiesto all’azienda anglo-svedese di rispettare i propri impegni contrattuali con l’Europa entro “un periodo di 20 giorni”, termine dunque scaduto l’8 aprile.
L’ex commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri rientrerebbe nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Roma per peculato.
Dieci giovani, arrivati da fuori città avevano organizzato una festa in un b&b del quartiere Murat, nel centro di Bari.
“Affermare che la riapertura delle scuole non causi un incremento dei casi è, diciamo, una baggianata” – questa la preoccupazione del professor Andrea Crisanti.
Some sort of catastrophe, not better defined as an “accident”, occurred this morning at the uranium enrichment plant at Natanz in central Iran, without causing casualties or the dispersion of radioactive material, according to the Fars news agency, which quotes the spokesman for the Iranian Atomic Energy Organisation.
Il nostro paese riveste un ruolo importante dal punto di vista ambientale: il suo mare si stima che sia responsabile del sequestro di 13.2 milioni di tonnellate annue di carbonio, il valore più alto tra gli stati membri della Ue nel Mar Mediterraneo. Non è un caso che in Europa il 40% dell’occupazione dell’economia marittima si trova nel Mediterraneo (1,78 milioni di dipendenti), il 29% nell’Oceano Atlantico (1,29 milioni di dipendenti) e solo il 20% nel Mare del Nord (0,87 milioni di dipendenti).
“Non so può darsi, ma la cosa non è stata ancora discussa in Consiglio dei ministri e al momento non ho notizie che vadano in questa direzione”.