DE LUCA E’ GIUNTO AL CAPOLINEA
L’editoriale di Antonio Arricale – Il sistema De Luca scricchiola. È a un passo dal crollare, sotto il peso di un’offensiva che non è più soltanto giudiziaria, ma anche e soprattutto politica, ora.
L’editoriale di Antonio Arricale – Il sistema De Luca scricchiola. È a un passo dal crollare, sotto il peso di un’offensiva che non è più soltanto giudiziaria, ma anche e soprattutto politica, ora.
L’Editoriale di Antonio Arricale – Finalmente la magistratura s’è mossa, è il commento che affiora da una larga fascia dell’opinione pubblica, alla luce dei recenti fatti di cronaca giudiziaria registrati a Caserta e Salerno. In un caso, con le perquisizioni dei carabinieri a casa e nell’ufficio in seno al Consiglio regionale del consigliere Giovanni Zannini.
NAPOLI – “Cara Eav, carissima, per le ore di lavoro perse, sottratte ai nostri stipendi a causa dei tanti ritardi
SALERNO – La Procura di Salerno ha chiesto il giudizio immediato per Francesco Alfieri, ex presidente della Provincia ed ex
CASERTA – “La Corte dei Conti condanna De Luca sulle smart card covid e di fatto dà ragione a quello
L’Editoriale di Antonio Arricale – Malaffare e mala politica soffocano i cittadini, scrivevamo ieri, del tutto ignari – ovvio – del sommovimento tellurico-giudiziario che sarebbe avvenuto nella notte e che, stamane, raccontiamo sul questo giornale.
L’Editoriale di Antonio Arricale – Le infiltrazioni della malavita nella pubblica amministrazione non sono un fenomeno soltanto campano, né soltanto del Sud. Al di là del Garigliano, per esempio, si contano 4 comuni sciolti per infiltrazioni malavitose nel Lazio, 3 in Piemonte, 3 in Liguria, 1 in Lombardia, 1 in Emilia Romagna, 1 addirittura in Val d’Aosta.
CASERTA – Il video di Natale 2024 della Polizia di Stato racconta l’impegno delle donne e degli uomini della Polizia di Stato,
CASERTA – Il comando provinciale della Guardia di Finanza di Caserta, in concomitanza delle prossime Festività Natalizie, ha disposto l’intensificazione
CASERTA – Sarà aperta il primo gennaio 2025 la Reggia di Caserta, nel pomeriggio, dalle 16 alle 19.30 (ultimo ingresso
di Antonio Arricale – Il count down è cominciato ormai da alcuni giorni. Giornalisti e tecnici lavorano alacremente ai numeri zero della nuova programmazione. Si mettono a punto i collegamenti con le varie redazioni (una a Milano, l’altra a Roma), ma soprattutto si controlla il flusso dati da un ponte all’altro.
L’editoriale di Antonio Arricale – Più che campo largo, si dovrebbe parlare di campo minato. A Genova, infatti, per le elezioni regionali della Liguria Matteo Renzi si è chiamato fuori.
O, meglio, è stato messo alla porta dal veto di Giuseppe Conte. Il suo partito, Italia Viva (che a questo punto, appare francamente più morto che vivo) non solo non farà parte della coalizione che sosterrà Andrea Orlando contro il sindaco della città, Marco Bucci, ma non parteciperà neanche alle elezioni, dal momento che non c’è più il tempo per organizzare nemmeno una lista autonoma.
Non solo, il leader dei 5 Stelle è stato tranciante anche con la stessa Elly Schlein, la segretaria del Pd, che invece avrebbe voluto accogliere Matteo come una sorta di figliul prodigo. Non dimentichiamolo, Renzi è stato segretario del Partito Democratico dal 2013 al 2018. E nel mezzo, anche presidente del Consiglio: vi ricordate il suo cinico “Stai sereno” con il quale diede il benservito al povero Enrico Letta, compagno di partito, da Palazzo Chigi?
“È stato un grave errore politico aprire il capo largo a Renzi” – ha sottolineato Conte, che ha aggiunto: “se questo è uno schema, noi non ci stiamo”. Come dire, Elly, sei avvisata.
L’epilogo della vicenda politica di Genova è stato seguito e regiatrato con grande preoccupazione dal presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca. Il quale su Matteo Renzi – nei giorni scorsi, nell’aula del Consiglio regionale al Centro Direzionale di Napoli, tra i due ci sono stati calorosi abbracci e baci a favore di telecamera – aveva confidato per una doppia manovra.
Assicurarsi, cioè, dal un lato, in largo anticipo l’appoggio di Italia Viva per la terza candidatura ed elezione da presidente della Campania. Quindi, utilizzare l’ex sindaco di Firenze per piegare le resistenze in seno al Pd proprio rispetto al terzo mandato.
Ma, a ben vedere, c’è anche un terzo inconfessato motivo, che da stanotte turberà il sonno di De Luca. Con la rottura di Genova e, a cascata, con gli inevitabili effetti che ne deriveranno dal livello centrale a quello periferico, sarà ora più difficile anche pensare di modificare in tempo la legge elettorale regionale, così da permettergli di aggirare l’ostacolo.
Ma, attenzione: De Luca una ne pensa, cento ne fa.