DAILY MAGAZINE

Category archive

Inchieste

Le famose inchieste di Notix

IMPRENDITORI & IMPRESE / Area Industriale di Calitri (Av): il lotto dei misteri e le ombre lunghe di Vittorio Civitillo e Luigi Manco

in Inchieste/N-Style by

CALITRI (AV) – di ANTONIO ARRICALE – Nell’area industriale di Calitri, in provincia di Avellino, c’è una zona d’ombra, quasi misteriosa, di cui probabilmente molti sanno, ma stranamente non parlano. A cominciare da chi pure sarebbe deputato a farlo: i vertici dell’Asi, per esempio, ma anche il Comune.

Sarà perché da queste parti anche un solo posto di lavoro, benché precario, vale più dell’oro e, dunque da custodire e preservare, costi quel che costi? Sarà per semplice accidia, nel senso che magari manca la voglia di lavorare per mettere almeno ordine nelle carte e nelle informazioni? Sarà perché fingere di non sapere evita di impelagarsi in chissà quale rogna burocratica? Sarà, semplicemente, perché, in fin dei conti, non ce ne importa gran che delle magagne societarie che magari – hai visto mai – si nascondono dietro una storia di ordinaria follia industriale?

Sarà, insomma, quel che sarà: sta di fatto che, quando si chiede del lotto numero 9, frazione 1, frazione 2 e frazione 3 l’unica cosa che si sa sono i nomi sulla piantina topografica dell’Asi e niente altro.

Perché, allora, questo muro di impenetrabile silenzio?

Per saperne di più cominciamo, allora, dalle cose note. Il lotto 9/1 – si legge sulla mappa del sito Asi – è assegnato alla Ecopiombo Spa. Il lotto 9/2 è assegnato invece alla Accu Sud srl. Il lotto 9/3 è assegnato infine alla Nuova Sam Spa.

Tutto a posto, dunque? Sembrerebbe, anche se così non è. Intanto, perché i nomi delle aziende cui sono assegnati i lotti di terreno industriale, non esistono se non sulla carta. Si tratta, infatti, talvolta di scatole vuote, talaltra di aziende inesistenti, infine addirittura di aziende fallite. Sigle, acronimi, ragioni sociali che comunque hanno avuto una storia industriale – ma sarebbe meglio dire, una pseudo-storia – all’ombra delle quali sono nate, e magari anche vissute e morte, altre realtà industriali, che non sempre hanno apparenti punti di contatto con la prima.

Almeno, così sembra. E allora, ai dubbi e alle domande che già non mancano, se ne sommano altre. Si tratta, dunque, di scatole cinesi? O, se preferite, di matriosche, di bambole russe? Potrebbe anche darsi. Ma non è detto.

La sensazione è di trovarsi in un ginepraio. O, meglio, in un labirinto da cui per uscire ci sarà bisogno del famoso filo di Arianna. Proviamo, allora, a seguirne uno. E “start where you are”, direbbero gli inglesi.

Cominciamo, dunque, dal lotto 9/1. Si tratta di 4 mila 734 metri quadrati di superficie assegnate ad Ecopiombo Spa. La scheda dell’industria, sul sito Asi, è molto scarna: recupero piombo e materiale plastico e un numero di appena dieci dipendenti. Non c’è altro riferimento: non una partita iva, non un indirizzo della sede sociale, non un recapito né un numero telefonico. Niente.

Scava, scava, allora, emerge intanto che la società per azione, non esiste. O non più, almeno. Si deve parlare, infatti, di una Srl, società a responsabilità limitata, in cui la precedente Spa è stata trasformata. E, in questo caso, comunque la società che ne è derivata non presenta bilanci dal lontano 2020. Non solo, la Ecopiombo srl ha debiti per oltre cinque milioni, di cui la stragrande maggioranza – ben 4,5 milioni – nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. La restante parte, 500 mila, è con la società di Vittorio Civitillo, che li reclama dall’altro socio, tale Luigi Manco. Tra i due, ovviamente, pendono più liti in tribunale oltre a denunce penali che si trascinano da tempo. 

Ad ogni buon modo, sarà interessante intanto sapere che Vittorio Civitillo è il nuovo patron della Menarini Spa, marchio famosissimo di autobus, con fabbrica a Flumeri, altra area industriale in provincia di Avellino, il centro ricerche a Bologna e la sede sociale a San Potito Sannitico, nell’Alto Casertano, ai confini col Sannio. Mentre il commercialista dott. Luigi Manco, radiato dall’ordine a Maggio 2015, figura poliedrica di industriale e uomo di affari, nonché politico e assessore al comune di Napoli nel 1993, è già passato alla cronaca per aver testimoniato a seguito del sequestro di quattro microcassette dagli inquirenti, nel suo ufficio di commercialista a Napoli, con le quali faceva scoperchiare il giro di mazzette che diede origine alla cosiddetta Tangentopoli napoletana.

E per il momento, però, fermiamoci qua, perché la storia del lotto 9/1 è ancora più lunga e intricata e il lettore, assieme al cronista, rischia di perdersi.

Il lotto 9/2, invece, è assegnato alla società Accu Sud srl. In questo caso si tratta di una porzione di 10 mila 363 metri quadrati, su cui appena due dipendenti dovrebbero produrre o, comunque, manipolare accumulatori con pile e batterie. E anche in questo caso, nemmeno a ricordarlo, mancano tutti i riferimenti societari. Perché? Semplice, perché l’azienda è fallita nel 2015 (Luigi Manco ha debiti per oltre 735 mila euro nei confronti del Fallimento, come da sentenza 4424/2022) mentre il lotto di terreno è stato acquistato da Repiombo srl, società che ritroveremo in seguito, quando torneremo a parlare del lotto 9/1. Per adesso basti sapere, in ogni caso, che questa azienda è cessionaria di Ecopiombo srl, la quale ha subito il pignoramento del capannone dal creditore Simest spa con relativa Asta 42/2016, e che del Cda è presidente Andrea Civitillo, subentrato al fratello del già citato Vittorio, mentre l’amministratore delegato è Alberto Fina, e ha un numero di appena sei dipendenti.

Stessa discorso, evidentemente, vale anche quando si parla del lotto 9/3, assegnato alla Nuova Sam Spa, di cui la scheda registra, però, molti più dati. Per esempio che è stata costituita nel 1999, ma che dal 2012 i dati non sono più aggiornati, che dispone di un lotto di quasi 3 mila metri quadrati di terreno (2 mila 990 a voler essere pignoli) che dovrebbe produrre accumulatori al piombo e che dovrebbe dare lavoro a otto dipendenti. Dell’azienda ci sono anche i numeri di telefono (0827 38995-6) e perfino un indirizzo e-mail (calitri@samaccumulatori.com). Solo che la società per azioni non esiste, è stata infatti trasformata in società a responsabilità limitata, la quale – a sua volta – nemmeno a dirlo, risulta fallita nel 2019, non senza prima essere stata trasformata in Nuova Sam srl, di cui si è detto fallita nel 2019. Fallimento chiesto dai lavoratori per mancati pagamenti, stipendi e Tfr.

E a proposito di Nuova Sam, poco importa se Spa e Srl, percorrendone a ritroso la storia, inevitabilmente ci si imbatte ancora una volta in Luigi Manco e di rimbalzo Vittorio Civitillo.

Questa la situazione, al momento, dei tre lotti misteriosi: 9/1, 9/2, 9/3. Dei quali, se si prova a chiedere, intanto si ottengono soltanto risposte evasive. E, in ogni caso, vi dicono che in quell’area la produzione è attiva. Di più, non si riesce a sapere. Non per vie ufficiali, almeno. Per vie ufficiose, invece, si sa che nei due lotti 9/1 e 9/2 al momento sono addirittura sei le società che vi operano, oltre al fallimento Nuova Sam srl nel lotto 9/3, ma che non si vedono: Repiombo Srl, Pmimmobiliare Srl, Fib Sud Srl, Ec Battery Srl Semplificata, Service Industrial Srl, Ecopiombo srl.

E, dunque, la situazione si complica ancora di più. Armiamoci, dunque, di bussola, carta e penna, perché ne avremo bisogno.

(Nelle foto, in apertura dell’articolo l’Area industriale di Calitri; a seguire, Vittorio Civitillo e una foto d’archivio di Luigi Manco; infine, la descrizione dei lotti sul sito on line dell’Asi)

INCHIESTA/9 I TRASPORTI REGIONALI. Parentopoli, lo scandalo delle assunzioni viaggia sui binari dell’EAV e sugli autobus di AIR

in Inchieste/News by

DI ANTONIO ARRICALE – Tutti i nodi vengono al pettine o, se preferite, tutte le cambiali arrivano a scadenza. E vanno onorate, ovviamente.

leggi tutto…

INCHIESTA/8 I TRASPORTI REGIONALI. Mobilità su gomma nel caos: le manovre di politici, dirigenti e sindacati per affossare la CTP

in Inchieste/News/Uncategorized by

DI ANTONIO ARRICALE – La (mala) storia dei trasporti campani gestiti da aziende pubbliche presentano più di un lato oscuro. Alcuni tratti hanno addirittura dell’incredibile. Come per esempio il ruolo di affiancamento sospetto che i sindacati – quelli ufficiali della triplice, soprattutto del versante territoriale salernitano – hanno avuto nel sostenere i piani politici della Regione. E, dunque, nel caso del trasporto su gomma – come abbiamo già visto nella precedente puntata – nel frapporsi come ulteriore ostacolo al salvataggio della Ctp.

leggi tutto…

INCHIESTA/7 I TRASPORTI REGIONALI. Mobilità su gomma, figli e figliastri di papà De Luca: Anm alle stelle, Ctp nella stalla

in Inchieste by

(ANSA) – Napoli, 07 Dic – Forti ritardi alle linee flegree gestite dall’Ente Autonomo Volturno. Nuova giornata di disagi per gli utenti che si servono dei mezzi Eav per i loro spostamenti. Come fa sapere la stessa azienda di trasporti, infatti, “causa mancata tensione al deposito di Fuorigrotta per lavori notturni, sulle linee Cumana e Circumflegrea si registrano ritardi di oltre 30 minuti”.
Per le stesse ragioni, in mattina Eav si era vista costretta a cancellare otto corse tra Torregaveta e Montesanto negli orari compresi tra le 5.21 e le 6.34. 

DI ANTONIO ARRICALE – La via dell’inferno è lastricata di buone intenzioni. Lo sanno bene utenti e pendolari che si servono dei trasporti pubblici in Campania, i quali da dieci anni sentono parlare di piani di rilancio, potenziamento delle reti, mobilità integrata e tante belle parole, ma senza vedere migliorata di una virgola la propria condizione. Appunto, parole, puntualmente contraddette dalla realtà di tutti i giorni, come ricorda la notizia riportata sopra, che è di stamattina.


Nelle intenzioni del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, e dei suoi esperti, in testa il consigliere regionale e grande sovrintendente del settore, Luca Cascone (lo scorso giorno azzoppato, peraltro, da un altro avviso di garanzia, per associazione a delinquere) e, a seguire, il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio, e il presidente di Air Campania, Antony Acconcia, oltre ad altri numerosi accoliti di dubbia capacità manageriale, il comparto dei trasporti pubblici – distinto per trazione – dovrebbe essere ricondotto a due sole aziende: il ferro a EAV, la gomma ad Air. Piano, intanto, smentito dai fatti: la città di Napoli non si fida della Regione – almeno così sembrerebbe – la quale difatti è stata costretta qualche giorno fa a riconfermare i servizi di trasporto cittadino all’azienda in house del Comune, l’ANM (Azienda Napoletana Mobilità). Amen.
Per la restante parte della regione, suddivisa nei primi quattro lotti o bacini – lotto 1 Salerno e provincia; lotto 2 Avellino-Benevento e provincia; lotto 3 Caserta e provincia; lotto 4 provincia di Napoli – i processi di riorganizzazione, se per un verso arrancano, per l’altro offrono spaccati di veri e propri scandali. Come per esempio è il caso della CTP (Compagnia Trasporti pubblici), una delle 135 aziende – tra pubblico e privato – che affollano la costellazione del trasporto regionale, occupando circa 10 mila addetti.
Proviamo, allora, a delinearne i tratti principali.
Dunque, se la gestione di EAV ferro è un colabrodo, la gestione regionale dei servizi su gomma non è da meno. Anche in questo caso, si tratta di una situazione che viene da lontano. Al punto, che De Luca ne annuncia (e forse auspicava) periodicamente l’imminente fallimento. A cominciare da ANM e CTP. Ma mentre la prima (180 milioni di euro di debiti) – azienda in house della città di Napoli, evidentemente più protetta dal punto di vista politico – si è salvata con il concordato preventivo, la seconda, pur con un fardello debitorio minore (80 milioni di debiti, meno della metà della prima), che pure aveva chiesto analoga procedura a dicembre 2020 e si era incamminata verso il risanamento ad inizio 2021 (grazie anche a nuovi 30 bus assegnati dalla Regione Campania), si è vista ostacolata in questo percorso da una serie incredibile di boicottaggi. Primo fra tutti, l’opposizione di un DURC irregolare malgrado una sentenza favorevole ex art. 700 che aveva consentito alla società di ottenere la regolarità del documento da febbraio a giugno 2021. Salvo vederselo successivamente negare pretestuosamente fino a novembre dello stesso anno.
Oggi la questione è all’attenzione della Procura della Repubblica e del Curatore fallimentare.
E, tuttavia nei mesi senza il Documento unico di regolarità contributiva, CTP riuscí incredibilmente a mantenere un livello accettabile del servizio, ottenendo sia il pagamento degli stipendi e sia dei contributi con intervento sostitutivo: il rifornimento dei mezzi grazie a contratto di rete con ANM, ma anche grazie al supporto dell’Esercito Italiano. La storia continua.

(7.Continua)

(Nella foto autobus della Ctp)

INCHIESTA/5. I TRASPORTI REGIONALI Le mani del consigliere Luca Cascone sull’EAV, azienda al top per inefficienze e disservizi

in Inchieste by

DI ANTONIO ARRICALE – La giornata, oggi, è iniziata decisamente male per il comparto dei trasporti gestito dalla Regione Campania. E non tanto per l’ennesimo problema tecnico registrato, stavolta, sulla tratta Napoli-Torre Annunziata che, a causa di problemi tecnici – come ha comunicato la stessa azienda che gestisce il servizio, cioè EAV srl – i treni viaggiano con circa 20 minuti di ritardo”, quanto perché il consigliere regionale Luca Cascone, colpito da un’altra tegola giudiziaria, ha rimesso la delega alle Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio nelle mani del presidente Vincenzo De Luca.

leggi tutto…

INCHIESTA /4. I TRASPORTI REGIONALI Lavori infiniti, corse insufficienti, disservizi e proteste quotidiane: EAV, l’azienda che piace solo a De Luca e De Gregorio

in Inchieste/N-Style by

DI ANTONIO ARRICALE – Ma è proprio vero che il sistema dei trasporti gestito dalla Regione Campania attraverso le sue partecipate – in particolare, l’Ente autonomo Volturno srl – fa acqua da tutte le parti?

leggi tutto…

INCHIESTA /3. I TRASPORTI REGIONALI – EAV: il trimurti De Gregorio (presidente, amministratore e direttore) migliora i conti (forse) ma non il servizio

in Inchieste/N-Style/Uncategorized by

L’INCHIESTA DI ANTONIO ARRICALE – Umberto De Gregorio, commercialista, è dal lontano luglio 2015 presidente e amministratore delegato dell’EAV srl, Ente Autonomo Volturno, l’azienda che gestisce per conto della Regione Campania il trasporto pubblico su gomma, ferro e funivia. Una vita. Nove anni, infatti, rappresentano un periodo temporale che non ha riscontro nella vita media di un qualsiasi manager pubblico, indipendentemente dalla bravura.

leggi tutto…

Lusciano come sul Titanic, l’amministrazione continua a ballare mentre la nave affonda sotto il peso dei debiti e della speculazione edilizia

in Inchieste/N-Style by

LUSCIANO – di Antonio Sanfelice – Il sindaco Giuseppe Mariniello ha ritirato le dimissioni. Alla chetichella. L’annuncio ufficiale non è stato ancora dato e, tuttavia, è convinto di aver recuperato numeri (maggioranza di nove consiglieri) e dissenso (uno due bruchi dell’originario bozzolo della lista civica Farfalla e dopo che se ne sono dette di tutti i colori) per restare ancora in sella.

leggi tutto…

INCHIESTA/1. I trasporti regionali. Eav è la gallina d’oro di De Gregorio e la maledizione quotidiana di pendolari e utenti

in Esclusive Notix/Inchieste by

L’INCHIESTA DI ANTONIO ARRICALE – La notizia del primo nuovo treno è stata data, appena qualche giorno fa, con tutti gli squilli di tromba: come si conviene per l’annuncio di un grande evento. Salvo precisare, poi, che il convoglio non entrerà in funzione prima di otto mesi. Magari – hai visto mai – alla vigilia della prossima campagna elettorale. Giusto per far sapere “urbi et orbi” che la Regione Campania, in tema di trasporti e più in generale di mobilità urbana, ha fatto grandi investimenti per rendere il sistema tra i più avanzati d’Italia – che dico? – d’Europa.

leggi tutto…

Go to Top