Gli agenti della Squadra mobile e i carabinieri della compagnia di Catanzaro hanno eseguito, supportati dagli agenti del Reparto prevenzione crimine di Vibo Valentia, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 2 persone e la misura degli arresti domiciliari verso altre sette persone ritenute responsabili di numerosi reati, tra i quali associazione per delinquere, falsità in testamenti, riciclaggio e corruzione.
Come riporta una nota della Questura calabrese, attraverso le indagini è emerso che il gruppo di criminali si serviva di un dipendente delle Poste italiane, che accedeva ai sistemi telematici. L’uomo indicava i dati di anziani deceduti con la disponibilità di cospicue somme di denaro e che non avevano familiari.
Successivamente, tra gli appartenenti all’associazione veniva selezionato un erede posticcio, prodotto un falso testamento e, tramite un procuratore speciale appositamente nominato, si tentava di riscuotere l’eredità. Quando il raggiro funzionava, le somme intascate venivano destinate a vari conti correnti o a società intestate agli indagati. Oltre alle misure cautelari sono stati eseguiti sequestri sia di danaro che di beni mobili ed immobili.