“Misure di prevenzione patrimoniali: dal sequestro alla destinazione dei beni confiscati. Criticità, prospettive e buone pratiche” è il convegno che si è svolto a Catania, organizzato dalla fondazione YMCA Italia, a cui ha preso parte il direttore centrale anticrimine Francesco Messina.
All’evento sono intervenuti i maggiori rappresentanti del settore chiamati a fare il punto di situazione sulla gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, di tipo mafioso e non solo.
Nell’introdurre il tema dei “lavori”, il prefetto Messina ha affermato che negli ultimi due anni e mezzo sono stati sequestrati 743 milioni di euro grazie alle proposte formulate dai Questori; di queste proposte, circa 100, la metà sono state presentate insieme ai procuratori della Repubblica e hanno riguardato settori particolarmente complessi sul piano della gestione d’impresa come il ciclo dello smaltimento dei rifiuti, i trasporti, la distribuzione carburanti, l’allevamento, i servizi di assistenza alle persone, il settore alimentare, la diportistica nautica, i giochi e le scommesse online e la grande distribuzione.
Questa diversità di beni, secondo il prefetto Messina, deve essere gestita fin dalle prime fasi del procedimento di prevenzione e deve essere mirata a scongiurare un qualsiasi riflesso negativo, ad esempio sul piano sociale e occupazionale, che potrebbe mettere in crisi un sistema che invece risulta vincente, sia sotto il profilo del contrasto che per l’efficacia delle asportazioni patrimoniale nei confronti delle organizzazioni criminali.