In mattinata i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ed emessa dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli. Sotto inchiesta 16 soggetti, di cui 15 ristretti in carcere ed uno agli arresti domiciliari, accusati a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsione continuata ed in concorso, oltre che detenzione illegale di armi comuni da sparo. Si sospetta l’appartenenza al clan D’Alessandro, operante in Castellammare di Stabia e nei territori limitrofi. Secondo quanto si evince, i ruoli e le attività illecite poste in essere dal clan D’Alessandro, da sempre operante a Castellammare di Stabia e capace di determinare influenze criminali anche sul territorio limitrofo dei Monti Lattari, pertinenza del clan alleato Afeltra-Di Martino, e con estensioni sino alla penisola sorrentina.
Le indagini hanno permesso di ricostruire e definire le figure criminali dalla storica militanza quali Sergio Mosca alias “zì Sergio o’Vaccaro”, Giovanni D’Alessandro alias “Giovannone” e Antonio Rossetti alias “Guappone”, reggenti ad interim del clan e componenti di un direttorio creato ad acta in assenza di appartenenti di rango della famiglia D’Alessandro, curando gli interessi della famiglia fino alle scarcerazioni eccellenti sopraggiunte nel periodo successivo. Notevole il sequestro di beni mobili (6 autoveicoli e 2 motocicli), immobili (2 appartamenti), rapporti finanziari (11 tra conti correnti, libretti di risparmio, depositi di titoli, carte di credito), imprese (3 nel settore della ristorazione, dell’edilizia e della somministrazione di alimenti e bevande) e quote di società (2 quote di società relative ad imprese edili), per un valore complessivo stimato in euro 6.000.000,00.