Nella mattinata odierna, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, nei confronti di Diana Giuseppe – “Peppe o’biondo”, per associazione per delinquere di tipo mafioso. Il Diana è stato ritenuto dal Giudice per le indagini preliminari di Napoli gravemente indiziato di partecipazione al clan dei casalesi, gruppo Zagaria.
L’ordinanza di custodia cautelare oggi eseguita costituisce l’epilogo di un’attività investigativa molto complessa, costituita da fonti dichiarative (per lo più dichiarazioni di collaboratori di giustizia) e da intercettazioni, sia telefoniche che fra presenti, e riguarda un arco temporale molto ampio, iniziato nel 2009 – durante la ricerca dell’allora latitante Michele Zagaria – e conclusosi nel 2020.
Diana Giuseppe, imprenditore edile di Casapesenna, è stato ritenuto gravemente indiziato di partecipare al sodalizio mafioso facente capo a Michele Zagaria ed a Filippo Capaldo (con i quali era in diretto contatto) dapprima rivestendo, all’interno di esso, un ruolo meramente esecutivo (essenzialmente demandato alla cura della latitanza di Michele Zagaria ed alla raccolta dei proventi legati alla imposizione delle slot machines sui territori sui cui si estrinseca l’egemonia del clan) e, successivamente, dopo la cattura di Giovanni Garofalo e dopo il matrimonio del Diana con la figlia di Francesco Zagaria, cognato di Michele, assurgendo a figura imprenditoriale di rilievo nella cosca di Casapesenna, tanto da avviare numerosi interventi edilizi anche in territorio toscano, parte dei cui proventi sono stati dal GIP qualificati come diretti al clan.